Quale teatro per Riva? Tensione tra Comune e Lido
Definirla complicata potrebbe sembrare un eufemismo, irta e spigolosa anche. Quel che è certo è che “l’affaire” Palazzo dei Congressi, ossia la sua tanto agognata riqualificazione sulla base del progetto dello Studio Piuarch di Milano con Andrea Palaia, datato 2007, appare sempre più complicato. Perché la Patrimonio del Trentino, ossia il committente, da una parte e la Lido s.r.l. dall’altra, il cui 53,801 delle quote è detenuto dal Comune di Riva del Garda e per il rimanente 46,199% da Trentino Sviluppo S.p.A. sull’altezza della famosa torre scenica si giocano il futuro. Fosse solo questo l’argomento del contendere, vabbè, ma sul “piatto” ci sono anche i rinnovi delle cariche ed è ovvio che l’attuale amministrazione voglia e debba dire la sua in merito. Insomma, la politica anche qui gioca il suo ruolo, e visto che le idee da una parte e dall’altra non sono proprio le stesse i tempi, inevitabilmente si allungano. Trento mette sul piatto della bilancia 23 milioni di euro, neanche un centesimo in più, e con questa somma si devono fare i conti, anche se i lavori sono già iniziati, il vecchio Palameeting è stato demolito, il vicino Circolo Tennis ha traslocato in zona Brione (dove i lavori procedono alacremente), la superficie vedrà parco verde e, interrati, i parcheggi. Ma poi si devono fare i conti con le idee diverse, i passaggi burocratici che inevitabilmente rallentano il tutto, gli accordi tra le parti, le cessioni a questo o a quello in cambio di. Ecco, le varianti eventualmente da apportare in fascia lago, infine, non sono trascurabili con il nuovo progetto che poi dovrà passare per la Conferenza dei Servizi. Mesi, insomma, durante i quali i lavori alla luce di queste diversità d’idee potrebbero fermarsi, senza tener conto che le imprese che li stanno eseguendo, qualora si dovessero fermare, non andassero a chiedere i danni per lo stop.