I cormorani? Una “piaga” per il Garda
L’allarme sul Garda trentino lo lanciano i pescatori dilettanti, senza esporsi in prima persona, ma nella chat che frequentano è chiaro che ce l’hanno con i cormorani i quali, grazie all’aumento della temperatura globale, sul Garda hanno trovato l’habitat ideale. Anche Studio Aperto, su Italia Uno, ne ha parlato, in particolare per la Puglia che sta soffrendo incredibilmente l’aggressione del vorace uccello che per vivere mangia anche fino a 10 chilogrammi di pesce al mese. Pescandolo con le sue incursioni anche nelle acquacolture dove si allevano orate e quant’altro. “Basta – si legge nella chat – siamo stufi dei cormorani che invadono le nostre acque e ci rubano il pesce” è solo uno dei commenti che abbiamo potuto leggere “è ora che qualcuno prenda provvedimenti”. Che, senza mezze parole, un altro frequentatore della chat si traduce in “facciamoli fuori”. Ambientatosi perfettamente sul lago di Garda, le colonie dei cormorani di notte dormono sulle pareti del Ponale e di giorno si tuffano nel Garda in cerca di cibo. Cibo che, come abbiamo detto, consumano anche fino a 3 etti al giorno. Ora, ma non è da oggi che si sa della loro presenza da noi, sembra che la misura sia colma e che dalle parole qualcuno passi ai fatti, che per il cormorano non vogliono certo dire giorni “felici”, anche se la specie è particolarmente protetta dalla Direttiva uccelli, attenzione dunque. Legge 157 del febbraio 1992.