Finito il sogno della “Montecarlo” del Garda: l’incognito futuro di Campione

Claudio Chiarani05/02/20213min
Campione-del-Garda


Campione del Garda è a pochi chilometri dal confine col Trentino, poco dopo Limone in direzione sud, piccolo paese che fino al 1981, ossia quando fu chiuso il cotonificio aveva, nel bene e nel male, vissuto abbastanza bene il suo “isolamento” con le località della sponda occidentale del più grande lago italiano. Il sogno di trasformare quel piccolo lembo di terra diviso tra l’acqua e le pareti verticali che salgono verso Tremosine, un sogno di Coopsette che con trenta miliardi delle vecchie lire acquisì 120 mila metri quadri per realizzare un progetto per 350 appartamenti, un porto turistico per 170 posti barca, parcheggi interrati, un Hotel di lusso, negozi e un centro benessere per un investimento complessivo di duecento milioni di euro. Un sogno che quasi da subito ha dovuto convivere con i sigilli della Finanza per costruzione abusiva nel 2013, altre grane giudiziarie degli amministratori del paese e anche una frana che si abbatté su mezzo paese nel 2014. Messa in liquidazione coatta Coopsette, fallita la compartecipata Campione S.p.A. oggi dopo 14 anni il sogno sembra essersi interrotto definitivamente. A fine 2019 le sentenze, poi prescritte, a carico degli indagati che lasciano aperto il risarcimento in sede civile, con l’incognita di “a chi appartengono gli immobili oggi?” La sola Univela, base velica dotata di alloggi per tutte le esigenze, spiaggia e rimessaggio barche in riva al lago, riconosciuta dalla federazione Vela Italiana e in grado d’organizzare regate a livello mondiale, è in attività. A febbraio, dunque tra pochi giorni scade la convenzione urbanistica tra Coopsette e il comune di Tremosine, oggi tutto è di proprietà privata, parcheggi, strade, giardini ed è in gestione al comune con la formula del comodato d’uso annuale. C’è un funzionario liquidatore che cerca di vendere per cercare di restituire ai creditori ciò che la causa del fallimento della Coopsette ha generato, ma non è facile. Una famiglia germanica ha acquistato per un milione di euro lo storico palazzo Archetti, ma per il resto la situazione di desolazione è palpabile ovunque. Il comune si dando da fare per trovare soluzioni, ha predisposto un nuovo Piano urbanistico e nonostante le difficoltà si dice fiducioso nella possibile ripresa del borgo.

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