Chiarano e le campane che disturbano: suonerà solo quella più piccola

Una volta il suono delle campane annunciava alla popolazione la celebrazione delle funzioni religiose, un evento solenne e celebrativo o un qualsiasi allarme sociale. La vita della comunità stessa era regolata dal suono il cui significato è delineato dal “Benedizionale n°1455, per chi volesse approfondire. Da sempre il suono delle campane è espressione culturale della comunità ecclesiale che rientra nell’ambito della libertà religiosa secondo, ovviamente, la concezione della Chiesa cattolica.
Per l’antica chiesa di San Marcello di Chiarano il XXI secolo arriva a sancire che il suono va “ridotto”, attutito insomma, perché se in altre zone d’Italia viene regolamentato in base a tutto ciò, così dev’essere anche per Chiarano. A Gorizia, ad esempio, il regolamento adottato dal comune ne consente il suono dalle 7 del mattino alle nove di sera e per i motivi strettamente necessari alle funzioni religiose, le veglie di Natale e di Pasqua, le celebrazioni religiose. Il parroco di Chiarano don Carlo Speccher ha incontrato gli abitanti delle case vicine, i quali ultimamente si sono lamentati dell’eccessiva rumorosità del suono delle campane che è andato spesso anche oltre i decibel consentiti. Fatto tra l’altro portato all’attenzione del sindaco Alessandro Betta. Per porre fine alla “diatriba”, dunque, il parroco ha proposto l’utilizzo di una sola campana, la più piccola. Venuti meno negli anni le necessità di avvisare di un pericolo la popolazione, dunque, oggi le campane sono atte al solo invito rivolto alla partecipazione alle funzioni religiose. Per questo, se le modifiche proposte saranno approvate, a Chiarano la campana della chiesa di S. Antonio e Marcello sarà “oggetto” di regolazioni del suono (meno forte) e dei tempi. Benestare della Curia permettendo.