Riva del Garda dice addio a Germano Alberti
La notizia della morte del Maestro Germano Alberti ha destato profonda commozione in tutto l’Alto Garda. Pittore, maestro di sci, padre e marito esemplare, da tempo l’età aveva iniziato a minare il suo forte fisico temprato da anni sulle nevi di Madonna di Campiglio dove ha insegnato ad intere generazioni a scendere a valle con gli sci. Pittore, artista, scultore, Germano Alberti era erede del grande Tonin Alberti cui è dedicato il “Bait del Toni” sulla Rocchetta poco sotto la chiesetta di S. Barbara. Una passione per la montagna quella del padre che Germano aveva ereditato e portato avanti finché ha potuto. Poi la vita che fa il suo corso, qualche malanno superato, qualche altro no ed ecco, allora, che nel pomeriggio di mercoledì 21 ottobre Germano ha salutato tutti e se n’è andato. Con lui la moglie Nina e i figli Giorgio, Dimitri e il medico di famiglia ad assisterlo negli ultimi istanti di vita. Per Riva del Garda è una perdita illustre, per il mondo dell’arte che celebra i suoi dipinti nelle gallerie e nelle aste, lui che nel 1970 aveva dato vita al Cristo Silente, la statua deposta nelle acque del lago di Garda mezzo secolo fa esatto e che anche domenica 21 ottobre scorso ha ricevuto la visita dei sub del gruppo rivano che hanno portato una corona di alloro ai suoi piedi. Statua che Germano Alberti creò per commemorare i caduti di tutte le guerre. La Boutique di Erna “Nina” Alberti Gaupties, sua moglie lo vedeva spesso passare e intrattenersi all’ingresso con le persone, parlare delle sue ore di lezione sugli sci con chiunque, toccare l’arte e i suoi quadri e, soprattutto, dispensare qualche sapiente “tocco” d’esperienza su diversi argomenti. Poi nella sua “Botega del Pitor” passava ore a sistemare la sua collezione d’opere fatta di paesaggi, fiori e anche qualche nudo femminile. Mancherà il Maestro a Riva, mancherà alla sua famiglia certo ma anche a quella più grande che lui ha sempre frequentato dispensando a ciascuno, sempre, una parola di saluto col sorriso sulle labbra.
«Un uomo stimato e appassionato – scrive in suo ricordo la sindaco Cristina Santi – a che ha dedicato alla nostra bellissima città la sua arte e la sua vita, una presenza riservata e tenace che per tantissimi concittadini è stata un esempio. Il suo atelier di via Fiume, nel cuore del centro storico, era un luogo speciale, non solo perché laboratorio artistico ma anche quale ritrovo di numerosi rivani, quelle persone davvero legate alla loro Riva, quelle che ne fanno l’identità e la bellezza. Oltre all’arte, la sua vita è stata dedicata alla famiglia e alla collettività, con un costante impegno nel volontariato. Con lui se ne va un frammento prezioso della nostra comunità. Nell’esprimere il mio profondo cordoglio per la scomparsa di un rivano illustre – conclude la sindaco – sono vicino alla sua famiglia in questo momento di dolore».