Covid e lavoro, ecco il tavolo tecnico-operativo

Redazione16/10/20203min
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È nato il tavolo tecnico-operativo di confronto tra Provincia autonoma di Trento, categorie economiche e parti sociali. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione a problematiche puntuali che interessano il mondo del lavoro in questo difficile periodo in cui si sta assistendo ad una ripresa dei contagi da Covid-19. Oltre agli assessori alla salute e al lavoro – rispettivamente Stefania Segnana e Achille Spinelli – all’incontro erano presenti i dirigenti generali Giancarlo Ruscitti e Laura Pedron, il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Apss, Antonio Ferro ed i rappresentanti di associazioni artigiani e albergatori, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, FederCoop e delle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil.


Il tavolo ha il compito di rivedere i piani Covid definiti la scorsa primavera – in occasione della prima ondata del virus – e risolvere le questioni più concrete alla luce della situazione attuale e dei contenuti del nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Il confronto di questa mattina è stato apprezzato da tutti i membri del tavolo, che hanno analizzato aspetti diversi ai quali i rappresentanti di Provincia e Azienda provinciale per i servizi sanitari hanno dato risposta.

Particolarmente importante è il dato fornito dal direttore Ferro, che ha evidenziato come nell’ambito dei circa 700 sopralluoghi compiuti dallo Uopsal (Unità operativa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) nelle aziende trentine al fine di vigilare la corretta applicazione di Dpcm e ordinanze del presidente della Provincia autonoma di Trento, non siano emerse particolari problematiche. Eventuali contagi rilevati nel contesto lavorativo (in particolare nel comparto carne e nel settore della logistica) erano infatti da ricondurre all’ambito familiare e alla frequentazione dei colleghi nel tempo libero.
Per contenere eventuali nuovi contagi, il modello da adottare è quello sperimentato con la gestione degli stagionali provenienti dall’estero per la raccolta della frutta, con la definizione del cosiddetto “gruppo stanza” e la divisione del personale in gruppi di 4 unità. Una strategia che consente di circoscrivere i casi di positività, senza interrompere l’intera attività aziendale.

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