“Minoranze consiliari di Arco: “Illegittima la surroga del consigliere Lo Turco”
Porta il numero 49 la surroga con la quale il consiglio comunale di Arco ha “rimpiazzato” il dimissionario Simone Chiarani con Maurizio Lo Turco. Surroga del 31 luglio scorso grazie alla quale poi in consiglio comunale il suo voto è stato fondamentale alla approvazione della “Variante 15”. Operazione definita “illegittima” dai consiglieri d’opposizione Marialuisa Tavernini, Stefano Bresciani, Giovanni Rullo, Bruna Todeschi, Lorenza Colò e Andrea Ravagni, alle quali si unisce anche Angioletta Maino della Comunità di Valle.
In sostanza Maurizio Lo Turco tra i banchi del consiglio comunale arcense non dovrebbe esserci, perché la sua entrata non sarebbe dovuta avvenire per diversi motivi.
Le minoranze nella loro contestazione asseriscono che c’è stata violazione e successiva falsa applicazione dell’articolo 47 del Codice degli Enti locali, in quanto la rinuncia di Gabriele Matteotti, primo dei non eletti tra le file del Partito Autonomista Trentino Tirolese a non entrare in seguito alle dimissioni di Simone Chiarani, sarebbe stata presentata ben prima dell’acquisizione dello status di consigliere comunale. Poi ci sarebbe stata la violazione del capo XII del regolamento dello stesso consiglio comunale in tema di voto segreto, in quanto i consigli in videoconferenza per i motivi noti legati all’emergenza sanitaria non garantirebbero la possibilità di farlo (segretamente). Insomma, una serie di “violazioni” alle quali il segretario comunale non ha saputo rispondere e per le quali ora l’amministrazione dovrà dare spiegazioni entro una decina di giorni. Un eventuale ricorso al Tar sarebbe possibile solamente se presentato da un privato cittadino. Il Tribunale Amministrativo a Bari, per analoga situazione, lo avrebbe certificato con Sentenza.
Continua a non esserci pace, insomma, per l’ormai famigerata Variante 15. Un bel “puzzle” che l’amministrazione Betta ora si trova a dover “sbrogliare” in poco tempo.