Dro-Drena, “Alto Garda”: che pasticcio!
Sta montando la polemica sul nome “Alto Garda” proposto dalle due Amministrazioni Comunali per la futura fusione di Dro e Drena. I sindaci di Riva e Nago-Torbole, Adalberto Mosaner e Gianni Morandi, sono molto critici sul fatto che i comuni si approprino di un nome che identifica tutta la Busa e che, sostengono i due primi cittadini, viene scelto solo per visibilità turistica, essendo i comuni in questione i più distanti dal lago. Meno contrario è il sindaco arcense Alessandro Betta, che loda l’intuizione dei colleghi Fravezzi e Michelotti sperando di poterlo usare un giorno per il Comune unico di Valle. A smorzare la polemica interviene poi Marco Benedetti, presidente di InGarda, secondo il quale ormai Alto Garda non è più un nome di richiamo turistico, essendo da anni utilizzata la definizione di Garda Trentino.
Certo è che la definizione “Alto Garda” viene usata per tutto il territorio della Comunità in diversi ambìti: basti pensare al nome della “Cassa Rurale Alto Garda”, oppure alla “Alto Garda Servizi A.G.S”., così come tante ditte e società che portano questo nome e che non si identificano solamente con i comuni di Dro e Drena.
Sulla questione ha inviato una nota l’Onorevole Mauro Ottobre, Consigliere comunale di opposizione ad Arco: “Alcuni cittadini – scrive il Consigliere – mi hanno chiesto un parere in merito alla discussione sul progetto del Comune unico Dro-Drena. Discussione un po’ tirata per i capelli visto l’esito dell’ultimo Referendum popolare. Nel caso tramontasse nuovamente l’ipotesi della fusione attualmente in discussione ritengo opportuno riprendere in considerazione la proposta che feci quando ero presidente del civico consesso di Arco: ossia che Drena guardi a una possibile fusione con Arco per diversi motivi, innanzitutto per il territorio e per la naturale vicinanza tra questi due Comuni. Ma se vogliamo allargare il discorso, occorre informare i cittadini dell’attuale normativa. In ottica futura, bisognerebbe pensare a due grandi comuni per il territorio del Garda Trentino accorpando Arco-Dro-Drena e Riva-Torbole-Tenno. Così facendo, considerando l’attuale Legge provinciale, diventerebbero “zona geografica”. Cosa significa? Vuol dire che questi due grandi comuni potrebbero avere in capo le competenze che oggi ha la Comunità di Valle. Di fatto, la Comunità sarebbe soppressa e i due comuni avrebbero più peso politico e potere decisionale, con annessi risparmi. Su questa ipotesi, tuttavia, i sindaci sembrano essere sordi. Quanto al nome “Alto Garda” mi lascia francamente freddo e alquanto perplesso”.