Si chiama Pelèr la nuova motonave Navigarda
Porta il nome di uno dei venti più celebri che soffiano sul lago di Garda da nord a sud ed inizierà a fare servizio passeggeri sabato 13 giugno. Varata ufficialmente presso il cantiere di Peschiera della Navigarda, dove è stata assemblata dopo essere stata costruita a Chioggia, la Pelèr potrà caricare massimo 350 passeggeri anche se, date le norme post Covid, in questo periodo ne dovrà ospitare di meno. Almeno finché non si sarà tornati alla normalità. È un forte messaggio di positività quello che la compagnia di Navigazione dei laghi italiani intende dare, prima col nome stesso, Pelèr, ossia il vento fresco del mattino sul Garda, poi con le novità che la ventottesima imbarcazione che solcherà le acque del più grande lago italiano porta con sé. La Pelèr, infatti, è dotata di tutti i confort volti ad una navigazione sicura e comoda dei viaggiatori i quali, dalla nuova motonave, potranno gustarsi l’impareggiabile panorama del Garda, delle sue coste, delle sue montagne che lo circondano. Il lago visto dal lago, infatti, è lo slogan gettonatissimo per dire che non c’è niente di meglio che vederlo navigandoci sopra e con questo nuovo mezzo sarà ancora più bello. L’apertura dei confini regionali ne ha ritardato l’entrata in servizio ma ora che le barriere sono cadute si potrà navigare portandosi a bordo anche le biciclette. Già, perché sulla Pelèr sono installate rastrelliere e potranno essere caricate le batterie se si tratta di bike con pedalata assistita. Acciaio e alluminio, due motori diesel da 368 kW ciascuno a 2000 giri/minuto le caratteristiche essenziali dei propulsori che la muovono sull’acqua grazie ad un sistema bielica, che, unitamente ad un sofisticato sistema di trattamento dei fumi della combustione fa emettere basse emissioni inquinanti. Anche la carena della Pelèr è stata studiata per abbattere la generazione dell’onda durante il moto, mentre a bordo si è studiato e applicato un confort generale per i passeggeri volto alla riduzione delle vibrazioni e dei rumori generati dall’avanzamento della motonave sull’acqua.