Ponte di Pentecoste, tornano le “benedette” colonne d’auto
Il ponte di Pentecoste ha portato sul Garda moltissimi turisti regionali, principalmente dall’Alto Adige. Vetture in coda immortalate dai residenti e postate sui social con brevi messaggi del tipo “Mai avrei pensato di essere felice di stare in coda”, targhe di Bolzano ovunque, come se l’Alto Adige avesse deciso di riprendersi il tanto amato “Welschtirol” (come veniva definita la terra di confine) ossia il Trentino durante l’impero asburgico quando il confine era a poco più di tre chilometri da Riva del Garda. Ovunque si è sentito parlare l’idioma teutonico, non il tedesco della “Hoch Deutschland” per capirci, quello pulito e grammaticalmente corretto, bensì il dialetto delle valli altoatesine nelle sue varie accezioni che ha portato una ventata di speranza ovunque nel Garda trentino. Sì, hanno detto in molti tra ristoratori, esercenti e albergatori, sembra proprio che l’Alto Adige si sia trasferito sul Garda e zone limitrofe. In quel di Tenno, ad esempio, l’invasione di altoatesini è stata globale, sia in macchina o in mountain bike scaricate dai vari Transporter giunti in zona per godersi il territorio come meglio piace. Sorrisi a più non posso ai tavoli dove si sono consumati spaghetti, pizze, piatti di carne o fritture di pesce per un’economia che sta lentamente risorgendo dopo tre mesi di blocco e tanti altri ponti in cui, purtroppo, si è stati costretti a restare chiusi dall’emergenza sanitaria. Colonne di auto ferme, dunque, ma nessuno dei residenti che si sia lamentato dei tempi di percorrenza tra Mori e Riva, ad esempio, anzi. Come il piazzale della ex Cattoi stracolmo di automobili parcheggiate e poi spiagge piene da Riva a Torbole.