Approvata la variante al Prg per Villa San Pietro ad Arco
Il consiglio comunale di Arco ha approvato, con la sola astensione di Tommaso Ulivieri, il consigliere di maggioranza che sulla questione si è sempre dichiarato in dissenso con gli esponenti di cui fa parte, la contestata variante al Piano Regolatore Generale riguardante Villa San Pietro. Quindici i voti a favore, esponenti del Patt compresi nonostante l’ex vicesindaco Stefano Bresciani ad inizio seduta abbia reso ufficiale che il partito si “smarcava” dalle logiche di maggioranza. Un sì anche da Mauro Ottobre, esponente della minoranza ma che da tempo su questa linea si trova in accordo con l’amministrazione in tema di urbanistica. Nulla, ovviamente, hanno potuto le minoranze che si sono battute “contro”, nemmeno quando Andrea Ravagni ha chiesto di votare segretamente allo scopo d’evitare a chicchessia un qualche “incasso elettorale.” Richiesta finalizzata alla sospensione della riunione del consiglio visto che il voto segreto in videoconferenza non sarebbe stato tale. Idem per la consigliera Lorenza Colò, la quale ha chiesto la stessa cosa di Ravagni ottenendo la stessa risposta. La variante per Villa San Pietro, dunque, è passata e il progetto di ristrutturazione della struttura potrà avere inizio. A questo punto la speranza è che i progettisti tengano conto delle richieste di modifiche sui prospetti allo scopo di rendere meno impattante la vista esterna. Ma, come ha detto l’assessore Miori per parlare di architettura è necessario essere competenti in materia, e la variante riguardava non il progetto ma il nuovo piano attuativo. Il sindaco Alessandro Betta ha aggiunto che il consiglio comunale è chiamato a decidere su scelte fatte in passato, non dall’attuale amministrazione e che così facendo si persegue l’interesse pubblico che si attua con gli oneri di urbanizzazione. “Sostituirsi ai tecnici – ha detto il primo cittadino – se tecnici non si è mette in atto una sola cosa, mandare allo sfascio il nostro modello di società.” Alle una e venti del mattino, infine, il voto favorevole alla variante.