Il movimento del Garda studiato matematicamente dall’Università

Claudio Chiarani18/05/20202min
garda

Cosa non sappiamo ancora del nostro lago di Garda? Tutto, o quasi, dei moti delle correnti, sia superficiali sia in profondità, dei nutrienti che ogni giorno ci finiscono dentro in qualche maniera assieme alle sostanze inquinanti e via dicendo. Per questo l’Università di Trento, con i suoi ricercatori, ha cercato di descrivere tutto questo a benefico delle genti che vivono sulle sue sponde, dal lago ne traggono anche nutrimento sotto forma di pescato ma, soprattutto, da chi con il turismo sul lago ci vive.
Le sue correnti sono state descritte con modelli numerici matematici, raccontando in pratica cosa succede sull’acqua che “si muove”. Il tutto è stato pubblicato sull’autorevole rivista scientifica “Science of Total Environment” come ha spiegato Marco Toffolon, professore d’idraulica al Dipartimento d’Ingegneria Civile, ambientale e meccanica dell’Università trentina. Oggetto di studi e ricerche internazionali il bacino del Garda, grazie all’apporto della gente che vive sulle sue sponde, può vantare ora di una ricerca volta a costruire un processo utile a tutti.
La raccolta di interviste, aneddoti popolari, mappe antiche e nuove delle correnti, dei venti che le influenzano hanno contribuito a portare a termine un lavoro iniziato da un giovane laureando, Giuliano Morini, il quale nella sua tesi di laurea in Ingegneria per l’ambiente e il territorio aveva analizzato il tutto partendo dalla modellazione idrodinamica del lago. Studenti, ricercatori, surfisti, velisti, subacquei e pescatori, ma anche i Vigili del Fuoco hanno dato il loro contributo alla ricerca che descrive il lago e le sue correnti in relazione anche al moto di rotazione terrestre. Il modello numerico tridimensionale, messo a punto grazie anche al contributo dell’Università olandese di Utrecht, alla fine ha dato una buona “corrispondenza” tra lo stesso e quanto accade nella realtà quotidiana.

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