Coronavirus 5-5-2020: anche in Trentino la terapia del plasma
Situazione buona martedì 5 maggio in Trentino con soli 9 nuovi casi di contagio da Coronavirus, che scendono a 3 se si considera la nuova classificazione decisa dal Ministero (nuovi casi con sintomi insorti negli ultimi 5 giorni). Si consolida quindi la stabilizzazione dell’epidemia anche se si registrano ancora 3 decessi fra cui quello di un 37enne, che però purtroppo aveva anche altre patologie. 823 i tamponi effettuati e 15 i pazienti in terapia intensiva, 8 a Rovereto e 7 a Trento.
Per quanto riguarda la terapia al plasma iperimmune, l’Apss sta esaminando i protocolli di Pavia e Mantova e le tecnologie utilizzate. Una macchina apposita, necessaria per la lavorazione del plasma, è in arrivo e non appena sarà a disposizione delle strutture sanitarie trentine comincerà il suo utilizzo. Questa tecnologia potrà essere usata anche per altre applicazioni oltre a quelle già previste dai protocolli riguardanti questa metodologia di cura.
Il Trentino, nel frattempo, fra ieri e oggi si è rimesso in moto. “Quello che chiediamo ai cittadini comunque è la prudenza – ha sottolineato il presidente Maurizio Fugatti, – l’uso della mascherina e l’osservanza delle regole sul distanziamento. Bisogna ripartire con un atteggiamento responsabile e utilizzando le giuste precauzioni. L’impegno ora, e di questo abbiamo parlato ieri anche con il ministro Francesco Boccia, è di consentire in Trentino l’apertura anticipata, il 18 maggio, a quelle attività economiche che altrove dovrebbero aprire il 1° giugno. Ciò sarà possibile se la stabilizzazione del contagio attualmente in corso risulterà nel frattempo confermata”.
Fugatti ha inoltre risposto ad alcuni quesiti specifici dei cittadini relativi a spostamenti, uso dell’automobile, visite ai congiunti e quant’altro. Fra l’altro ha chiarito che possono andare a fare legna fino a tre persone assieme, come stabilirà un’ordinanza nei prossimi giorni.
L’assessore alla salute Stefania Segnana ha ricordato che il tema della gestione dei figli delle famiglie in cui i genitori riprendono a lavorare è fra i più sentiti. Domani è prevista una Giunta straordinaria per definire tutte le misure di supporto, a partire dai buoni di servizio, concordati anche con la Federazione trentina della cooperazione, a cui afferisce un serbatoio di 1000 persone specializzate nei servizi di cura. Il bonus nazionale è di 600 euro, ma la Provincia vuole intervenire con un sostegno aggiuntivo in particolare per quelle famiglie in cui nessun genitore può accedere al part time.