Gli operatori del 118 ringraziano la generosa “gara” di solidarietà della Comunità locale
La Busa solidale non è solo il nome di un’iniziativa volta al mutuo soccorso locale, ma anche il risultato di tanti piccoli gesti che i residenti nel Garda Trentino hanno voluto esprimere nei confronti degli operatori del 118 impegnati nell’emergenza sanitaria in atto. Gesti silenziosi ma importanti, quando i Sanitari erano alle prese con l’immediata emergenza e non ci si poteva riposare, prendere un caffè o dedicarsi a qualche minuto per sé stessi. C’erano, e ci sono ancora, persone che hanno bisogno di cure senza le quali si muore. Ecco, dunque, che la Comunità dell’Alto Garda si è mossa per dare un segno nei loro confronti, dal semplice disegno di un bambino che trasmette tuttavia immenso affetto alla massaia che ha cucinato una torta, da chi ha offerto caramelle a chi, invece, ha preferito dire grazie con un mazzo di fiori. Ecco, tutto questo è solidarietà che gli operatori del 118, ora che il picco dell’emergenza sta calando e si riesce un po’ a trovare il tempo hanno voluto esprimere congiuntamente. Sono stati giorni, settimane, quasi due mesi di grande impegno sul fronte Coronavirus, con il lavoro cambiato, con l’urgenza di dare assistenza immediata magari sprovvisti dei necessari dispositivi sanitari di protezione, qualcuno si è ammalato, medici, infermieri e anche farmacisti in tutta Italia ne hanno pagato le conseguenze. Un dramma che ha costretto tutto un settore a dover porre rimedio a mancanze di spazi, attrezzature e molto altro che la sanità, oggetto di vastissimi tagli ai bilanci ha purtroppo pagato a caro prezzo. Ecco, dunque, che ora arriva il grazie congiunto di chi non si è sentito abbandonato da parte di privati, aziende che hanno cercato di convertire la loro produzione in strumenti o dispositivi atti alla protezione dei sanitari come la Zandonella o l’Associazione Arcobaleno che hanno donato all’ospedale di Arco o alle varie Rsa locali. Un grazie esteso alla Cassa Rurale Altogarda, a tutte le Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco e a tutte le figure professionali che hanno “combattuto” contro il Covid 19. Un grazie che rincuora e che fa sì che la guerra, lungi dall’esser vinta, potrà finire soltanto a favore di chi s’impegna, resiste e continua a combattere per mettere la parola fine a tutto questo.