Coronavirus 13-4-2020: focolaio al Sacro Cuore di Arco con 27 contagi
Un nuovo focolaio da Covid-19 è esploso poco prima di Pasqua alla RSA “Sacro Cuore” a Bolognano di Arco. La struttura, che ospita sacerdoti ma anche privati, sembrava salvata dal contagio e la scoperta è stata casuale. “Premesso che questa struttura ha una gestione privata – ha detto il direttore dell’Azienda Sanitaria Bordon – quello che sappiamo è che nella notte tra giovedì 9 e venerdì 10 aprile c’è stato il ricovero all’Ospedale di Arco di un religioso, che poi purtroppo è deceduto. Da questo caso è partita un’indagine a tappeto su tutti gli operatori e gli ospiti della struttura dalla quale è emerso il contagio al coronavirus di 20 ospiti e 7 persone dipendenti (su un organico di circa 30 unità). La struttura è stata immediatamente isolata e non è stato possibile, visto l’elevato numero, prevederne un trasferimento in un’altra struttura e quindi si è provveduto, durante il periodo pasquale, ad un immediato isolamento delle persone contagiate”.
Non è dato a sapere che tipo di protezioni individuali venivano adottate all’interno della struttura prima della scoperta dei contagi e se siano mai stati fatti altri tamponi prima della scoperta del focolaio. I contagi in questa struttura vanno ad aumentare i casi nella città di Arco, che risulta essere la seconda in provincia per quantità dopo Trento (474) e la terza (alla pari di Ledro) per decessi.
L’Alto Garda e Ledro, alla data di lunedì 13 aprile, conta 669 contagiati da coronavirus, 118 guariti e 72 decessi.
Questo la suddivisione del totale dei casi forniti dalla Provincia, dei guariti e dei decessi per città:
Arco: 318 (+6) – 60 guariti – 25 decessi
Drena: 11 – 3 guariti
Dro: 72 – 12 guariti – 16 decessi
Ledro: 138 – 20 guariti – 25 decessi
Nago Torbole: 9 – 4 guariti
Riva del Garda: 107 (+3) – 17 guariti – 5 decessi
Tenno: 14 (+1) – 2 guariti – 1 decesso
I dati provinciali di oggi confermano un calo delle terapie intensive e una stabilizzazione dei contagi: sono infatti 63 i nuovi contagiati (ieri invece erano 65). Sono invece 7 i decessi. In terapia intensiva vi sono 56 malati, ieri erano 61, mentre i ricoverati con ventilazione semi-invasiva sono 36 e quelli senza ventilazione sono 290. I guariti con doppio tampone sono diventati 429 ovvero 160 persone in più negli ultimi due giorni. 1742 sono poi i malati presso il proprio domicilio. I casi nelle Rsa con tampone positivo sono 525, quelli complessivi sono invece 1014, 102 i malati nelle Case di Cura. In totale le persone che hanno contratto la malattia in Trentino sono 3.797.
Il presidente Fugatti ha illustrato i contenuti della nuova ordinanza che in parte riprende il Dpcm del 10 aprile. L’ordinanza proroga fino al 3 maggio le misure restrittive sin qui adottate per il contenimento dell’emergenza epidemiologica, consente l’apertura delle attività produttive all’aperto, ma non consente la riapertura di librerie, cartolerie e negozi di vestiti per bambini e neonati. Tra le novità l’obbligo da domani di indossare le mascherine anche sui mezzi di trasporto pubblico locale.
“Stiamo ragionando sulla fase 2 – ha esordito il presidente Fugatti – e sappiamo che dovremo convivere con il virus. Le aziende riapriranno, ma in un ambiente di lavoro in grado di garantire le giuste distanze e i dispositivi di protezione, senza affollamenti. Il nostro compito è costruire un protocollo diverso che ci consenta di contenere il contagio anche nella seconda fase”.
Allentamenti sono invece previsti per le attività produttive, esclusivamente all’aperto: “Va precisato che si tratta di una facoltà, non di un obbligo – prosegue il presidente – e che devono comunicarlo al Commissariato del Governo e rispettare rigorosamente le indicazioni, ovvero distanze e mascherine, nonché controllare la temperatura di tutti i lavoratori: chi ha una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi deve allontanarsi, come anche chi ha familiari positivi. Per i cantieri al chiuso sono ammessi limitatamente ai lavori che possono essere svolti senza la compresenza di più persone nel medesimo luogo”.
Altre indicazioni importanti sono arrivate sul fronte dell’utilizzo di mascherina, obbligatorie nei punti vendita aperti come già detto, e guanti che se non sono stati reperiti, possono essere sostituiti da soluzione disinfettante. Infine gli operatori agrituristici possono consegnare pasti e bevande a domicilio e chi ha un orto nel proprio comune di residenza potrà coltivarlo.