«Premio Rigoni Stern»: un riconoscimento intitolato a Osvaldo Dongilli
RIVA DEL GARDA – L’Amministrazione comunale intende sottoporre al Comitato promotore del «Premio Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi» la proposta di istituire, nell’ambito dello stesso premio, un riconoscimento intitolato a Osvaldo Dongilli, quale giusta gratificazione per il suo ruolo fondamentale di ideatore e organizzatore. Lo ha annunciato l’assessora alla cultura Renza Bollettin, durante il suo intervento alla premiazione della settima edizione, che s’è tenuta sabato 17 giugno a Palazzo Labia a Venezia.
«Riteniamo doveroso – ha spiegato l’assessora Bollettin – che venga riconosciuto e premiato il ruolo di Osvaldo Dongilli, nostro illustre concittadino da poco scomparso, nell’ideazione e nella organizzazione di questo importante premio che ricorda la figura di Mario Rigoni Stern, un uomo di grandissima statura morale, culturale e umana, il cui insegnamento è oggi prezioso. Mario Rigoni Stern non si considerava uno scrittore ma una persona che racconta della sua gente e dei luoghi di montagna che amava. Un suo grande insegnamento è stato la rettitudine e il rigore: lui diceva che bisogna saper dire di no quando non si è d’accordo, come lui ha fatto ai tempi della Repubblica di Salò, pagando a caro prezzo la sua coerenza. Osvaldo Dongilli, grande amico di Rigoni Stern, ne condivideva i valori e l’immenso amore per la montagna, e il suo impegno, la sua passione, la sua dedizione nell’organizzare questo premio, un’iniziativa culturale importante che è già arrivata alla settima edizione, meritano un riconoscimento».
Quest’anno la premiazione – che si avvicenda tra Riva del Garda e Asiago – è stata doppia: sabato 17 giugno a Palazzo Labia a Venezia, il giorno seguente a Malga Porta Manazzo, luogo caro allo scrittore. Alla prima era presente l’assessora Renza Bollettin, in rappresentanza del Comune di Riva del Garda, che è tra i soggetti organizzatori.
Sabato la cerimonia si è aperta alle 17 col saluto delle autorità, tra cui come detto quello dell’assessora Bollettin, e la lectio magistralis di Eraldo Affinati, curatore del Meridiano Mondadori su Rigoni Stern. Poi un intermezzo musicale a cura della Fondazione musicale Omizzolo-Peruzzi, quindi le interviste ai vincitori. Il giorno dopo a Porta Manazzo la cerimonia di presentazione dei vincitori, seguita da un intervento musicale del gruppo “La vecchia mitraglia” e un pranzo montanaro. La cerimonia, condotta dal giornalista Sergio Frigo, ha visto i saluti del presidente del Consiglio comunale di Asiago Michela Rodeghiero, dell’ex rettore dell’Università di Padova e ora presidente della Cassa di Risparmio del Veneto Gilberto Muraro e, infine, di Gianbattista Rigoni Stern, presidente del comitato promotore del premio, che ha rivolto un commosso ricordo a Osvaldo Dongilli, recentemente scomparso, impegnato nel successo della manifestazione fino dalla nascita.
La cerimonia è poi entrata nel vivo quando al tavolo della piccola malga si sono seduti lo storico e membro della giuria Mario Isnenghi, già direttore del Dipartimento di studi storici e professore di storia contemporanea all’università di Venezia, autore di numerosi articoli e saggi in particolare sulla Grande guerra, assieme a Diego Leoni e Matteo Melchiorre, vincitori ex aequo del Premio rispettivamente con «La guerra verticale» e «La via di Schenèr».