DELITTO A NAGO, MARCO MANFRINI NON RICORDA ANCORA NULLA. UN SERVIZIO SU “GIALLO”
Il marito di Eleonora Perraro, Marco Manfrini, massacrata venti giorni fa nel giardino del bar “Sesto Grado” di Nago, non ricorda ancora nulla di quanto accaduto. Unica cosa certa al risveglio è il corpo inerte di sua moglie accanto dopo la notte passata assieme a lei. I risultati dell’autopsia potranno chiarire, forse, cos’è accaduto nel corso della notte tra la coppia e per questo, in attesa del responso degli esami, l’avvocato difensore di Manfrini, Elena Cainelli, ha presentato ricorso al Tribunale del riesame al fine di vedere cosa ha in mano la Procura. Prove o indizi, forse testimonianze, elementi insomma utili a redigere una linea difensiva per il suo assistito. Il quale, come detto, continua a dire di non ricordare assolutamente nulla di quanto accaduto. Solo di essersi addormentato accanto a lei e il risveglio con la terribile scoperta. Il giudice per le indagini preliminari Monica Izzo, tuttavia, ritiene che ci siano indizi sufficienti per tenere il Manfrini in carcere (è detenuto a Spini di Gardolo) al fine d’evitare, visto che gli stessi sono abbastanza indicativi di colpevolezza dello stesso, una possibilità di fuga in caso gli fosse concessa la libertà provvisoria o gli arresti domiciliari. Sempre che non si renda necessaria una perizia psichiatrica per riuscire a far luce nella sua mente e far riaffiorare altri ricordi sull’accaduto.
Del caso si è occupato anche il settimanale Giallo, in edicola questa settimana. “Se sto parlando con voi – dice la mamma di Eleonora, Mariangela Boscaini alla redattrice del servizio – è soltanto per la mia Eleonora. E per lei farò di tutto, non mi fermerò mai. Ovviamente mi sono fatta un’idea ben precisa su cosa possa essere accaduto, ma aspetto il responso della Giustizia”.
Il giornale scrive, inoltre, che negli ultimi tempi Eleonora Perraro aveva confidato ad un’amica di voler porre fine al suo matrimonio con Manfrini, sposato nel 2018.