LE ACQUE DEL LAGO DI GARDA STANNO… ABBASTANZA BENE

Almeno nel periodo 2014 – 2016 lo stato di salute delle acque del più grande lago italiano, il Garda, è stato sufficiente. Dal punto di vista ecologico, mentre lo stato di salute dal punto di vista chimico è buono. A dirlo Mario Tonina, vicepresidente della giunta provinciale che lo ha messo nero su bianco in risposta all’interrogazione di Paolo Ghezzi e Lucia Coppola, consiglieri di Futura 2018. Certo, la temperatura non è sempre stata la stessa in questi ultimi trent’anni si legge nella risposta, cosa che chi vive sul lago ha sotto gli occhi. A meno cinque metri l’innalzamento è stato superiore di quasi due gradi (dai 13 ai 14,6) meno, invece, scendendo di profondità. A 250 metri, infatti, l’innalzamento è sta di poco inferiore al grado (da 7.8 a 8.4) centigrado. Da tre anni a questa parte il monitoraggio del lago è più intenso grazie alla collaborazione tra Agenzia Provinciale per l’Ambiente, Arpa Veneto e Lombardia, un accordo che prevede la “divisione” del lago in due grandi bacini idrici. Il dato che più interessa è lo stato di ossigenazione dell’acqua, fenomeno che il rimescolamento contribuisce a cambiare, così come il vento da nord che soffia in alcune giornate particolarmente inteso è un altro fenomeno che attua variazioni in termini di temperatura con un gradiente termico che oscilla anche di due gradi tra la sponda rivana e il centro lago, ad esempio. È calato il contenuto medio di fosforo, un dato questo certamente positivo, mentre anche la trasparenza rimane stabile sul valore medio pari a 10.