Limone: nessun sabotaggio alla Ciclabile, zona a rischio frana secondo gli ambientalisti
Non so sono placate le polemiche scaturite dalle parole del sindaco di Limone Franceschino Risatti e la sua denuncia contro ignoti in merito alla rottura della rete sulla ciclovia del Garda.
Il primo cittadino ha infatti parlato di un atto vandalico, a suo dire provocato dall’invidia che i trentini hanno della nuova costruzione della ciclabile su territorio lombardo.
A riguardo gli ambientalisti dell’Alto Garda hanno scritto una lettera aperta rivolta al sindaco.
Hanno parlato, a tratti ironicamente e a tratti alquanto aspramente, del fatto che la causa della rottura non sia un sabotaggio, bensì una semplice frana e hanno voluto precisare che loro, in merito alla pericolosità geologica della parete, avevano già lanciato l’allarme grazie anche alle analisi e pareri di geologi professionisti.
Hanno poi criticato la ciclabile in sé, dicendo che le sue dimensioni ristrette la portano ad essere più una pedonale che non una ciclabile vera e propria, visto che il grande afflusso di ciclisti trova difficoltà nel passaggio attraverso agli altrettanto numerosi pedoni.
Inoltre i supporti metallici a sostegno della ciclovia e le reti di protezione, secondo gli ambientalisti, non si “mimetizzano” con il paesaggio, bensì creano una spiacevole vista per chi guarda da sotto. In conclusione hanno fatto notare che tale costruzione, poco adatta ad un elevato numero di ciclisti che la percorrono, non del tutto sicura e mal integrata nel paesaggio, non vale i circa 4 milioni di euro al chilometro spesi (con i contributi della Provincia di Trento) per il tratto bresciano, al contrario del progetto trentino, il cui costo sarà di circa 5 milioni di euro, ma è parso a loro molto più convincente sotto diversi aspetti.