“Serve un passo più deciso”: Pedergnana (PATT) traccia il primo bilancio della Giunta Fiorio

Sei mesi non bastano per un giudizio definitivo, ma possono rivelare un’impronta, una direzione, o — come nel caso di Arco — la mancanza di un passo più deciso. È questo il messaggio che emerge dal colloquio a cuore aperto con Carlo Pedergnana, capogruppo del PATT in consiglio comunale e membro di tre commissioni (Attività sociali, Attività economiche, Statuto e regolamenti). Un’analisi lucida, a tratti critica, ma non ostile: quella di un consigliere che non nasconde le difficoltà della città e che — al di là dei ruoli — si dice disposto a collaborare quando le scelte saranno concrete e sostenibili.
“Abbiamo sottovalutato un malcontento che covava da tempo”
Per Pedergnana, per comprendere il presente bisogna fare un passo indietro, alle elezioni di maggio: “Forse abbiamo sottovalutato un malcontento che serpeggiava nella cittadinanza. Io per primo: dopo cinque anni fuori dalla politica avevo perso il contatto diretto con i miei concittadini.” Un malcontento che, secondo il consigliere, negli ultimi anni aveva trovato terreno fertile: una serie di emergenze percepite, uno scontento crescente e un movimento di persone — anche interne al suo partito — verso nuove liste civiche, culminato nell’exploit inatteso della coalizione guidata da Arianna Fiorio. “Chi mastica di politica è rimasto sorpreso. Pensavamo di essere l’alternativa credibile, ma non avevamo capito fino in fondo il disagio diffuso.” Un terremoto politico che, ad Arco, ha ribaltato gli schemi tradizionali tra centrodestra e centrosinistra, lasciando l’opposizione composta proprio da quelle forze che fino a pochi mesi fa amministravano.
L’appello: “Diano più ritmo. Non possono essere già stanchi”
Pur riconoscendo alla nuova amministrazione buona volontà e intelligenza, Pedergnana indica quella che, a suo parere, è la criticità principale: “Stanno andando troppo piano. Il ‘caos ereditato’ non può diventare una giustificazione eterna. I tempi moderni impongono di correre.” Il consigliere invita la giunta a un cambio di marcia: maggiore presenza sul territorio, più concretezza nelle scelte, meno idealismo, più pragmatismo amministrativo. Pedergnana non contesta il risultato elettorale, ma ricorda: “Ora sono gli amministratori di tutta la comunità. Devono ascoltare tutti, non solo chi li ha votati.”
“Li vedo poco in mezzo alla gente”
Il giudizio sulla visibilità politica è netto. Pedergnana rivendica un modo di fare politica basato sul contatto quotidiano: “Ogni giorno veniamo bombardati di richieste, anche sui recenti furti. La gente si è rivolta a noi, non alla sindaca o agli assessori.” Secondo il consigliere, il presidio del territorio è un dovere, non un’opzione.
Sicurezza: “Non è percezione, è violazione della propria sfera privata”
Sul fronte sicurezza, Pedergnana è fermo: rilancia il progetto di videosorveglianza e controllo targhe, chiede più agenti per la Polizia locale, invita i Comuni dell’Alto Garda a fare fronte comune nei confronti della Provincia. “Il furto in casa lascia il segno per tutta la vita. Il cittadino va tutelato, servono più forze, non comandi distaccati.”
Casa e territorio: “I prezzi sono fuori controllo. La gente è costretta ad andarsene”
Una delle emergenze più serie riguarda la casa: prezzi immobiliari fuori portata, giovani e famiglie costrette a lasciare il territorio, necessità di strumenti più incisivi. Per Pedergnana la salvaguardia del territorio va coniugata con la qualità della vita e con una pianificazione intelligente.
Viabilità: tunnel, ciclabili e centro storico
Il consigliere si sofferma a lungo sulla mobilità, definendola “una priorità assoluta”: conclusione del tunnel della Loppio–Busa, necessità di portare avanti i lotti 3 e 4 per evitare il soffocamento del traffico interno, tutela della qualità turistica, revisione della viabilità del centro storico, con Via della Cinta riservata ai residenti solo dopo l’apertura del tunnel, una soluzione “realistica e poco costosa” per il passaggio ciclabile sul ponte storico di Arco.
Turismo: “Non un nemico, ma va gestito con qualità”
Pedergnana invita a superare l’idea che il turismo sia un problema, ma insiste sulla necessità di puntare sulla qualità: “Non dico numero chiuso, ma più decoro e più strutture adeguate. I campeggi devono alzare le stelline. Non è bello vedere camper in mezzo agli olivi.”
Edilizia pubblica e patrimonio: “Gli edifici devono tornare a vivere”
Il consigliere cita una lunga lista di immobili comunali oggi inutilizzati: ex Oratorio, ex stazione autocorriere, ex Quisisana, Casinò di Arco. Luoghi simbolici che, secondo lui, devono tornare produttivi, diventare risorse e non zavorre.
AMSA, telefoni dedicati e vita amministrativa
Pedergnana chiede che la partecipata AMSA riceva un mandato più ampio e operativo. E insiste su un principio di trasparenza e disponibilità: “Gli assessori devono avere un telefono di servizio sempre accesso dal lunedì al venerdì. Essere amministratore significa essere reperibile.”
Giardini storici: “Erano il fiore all’occhiello, devono tornare ad esserlo”
Non mancano critiche dirette: “Tappare le buche dei viali dei giardini con semplice asfalto non è accettabile.” Un intervento che stupisce il consigliere, soprattutto per il silenzio — dice — di figure esperte oggi in maggioranza.
“Sono pronto a collaborare. Ma serve concretezza”
Pedergnana chiude con un messaggio chiaro e, per certi versi, costruttivo: “Quando arriveranno proposte sostenibili, avranno il mio voto. Non mi interessa se sono della maggioranza o della minoranza.” Ma aggiunge un monito: “La mia paura è che facciano poco. Devono essere concreti, non idealisti. La gente di Arco chiede risposte reali.”
Nicola Filippi










