Emergenza Casa: Gruppo di valutazione per gli alloggi temporanei

Redazione24/11/20255min
CHIAVE CASA ABITAZIONE


 

Il tema della casa continua a essere uno dei nodi più urgenti dell’Alto Garda. La Comunità di Valle Alto Garda e Ledro ha istituito un gruppo di valutazione dedicato alle richieste di locazione temporanea degli alloggi in emergenza, con l’obiettivo di rendere più trasparente e oggettivo il processo di assegnazione.
Alla guida del gruppo ci sarà l’assessora Letizia Vicari, affiancata dall’assessore al sociale Tiziano Chizzola e dai funzionari dei servizi edilizi e socio-assistenziali.
Un passo importante, che arriva in un momento in cui la pressione abitativa è diventata tema politico e sociale di primo piano ad Arco. A sottolinearlo è intervenuta anche la sindaca di  Arco, Arianna Fiorio, che ha rilanciato e rafforzato le parole di Vicari con una riflessione più ampia sull’impatto della crisi abitativa sul tessuto della comunità.

 

 

Alloggi temporanei: “Non sono una scorciatoia per la casa pubblica”
Vicari, in un post pubblico, ha voluto chiarire un punto che spesso genera confusione: gli alloggi temporanei non rappresentano un canale alternativo per ottenere una casa ITEA.
«Sono unità abitative per periodi brevi – spiega – con criteri precisi descritti dalla legge provinciale. Per una casa popolare serve presentare domanda con ICEF aggiornato».
Il nuovo gruppo di lavoro avrà il compito di analizzare le richieste con attenzione e rigore, grazie al supporto dei funzionari specializzati.
Le assegnazioni degli alloggi temporanei sono destinate a situazioni davvero critiche: perdita improvvisa della casa, sgomberi certificati dall’autorità, rischi sociali o di sicurezza.
Il regolamento prevede una durata massima di tre mesi e un numero molto limitato di unità.

Fiorio: “Una società non regge quando la casa non è più in equilibrio con il reddito”
Nel suo intervento, la sindaca Fiorio va oltre il singolo strumento emergenziale e richiama l’attenzione sulla dimensione strutturale del problema.
«Il tema della casa è una priorità – scrive – Riguarda tutti: pubblico e privato, proprietari e inquilini, datori di lavoro, immobiliaristi. Ognuno è chiamato a fare la sua parte».
Fiorio elenca gli effetti già visibili della crisi abitativa:
– giovani che faticano a diventare autonomi,
– nuove famiglie che non riescono a formarsi,
– calo delle nascite ad Arco,
– riduzione delle sezioni scolastiche,
– difficoltà nel trovare personale essenziale come infermieri, medici e insegnanti.
Una crisi che tocca la dimensione economica, sociale e demografica della città.
Le concause, secondo la sindaca, sono molteplici: poca edilizia pubblica, prezzi di mercato insostenibili, appartamenti chiusi e un’eccessiva residenza turistica.
Un equilibrio che negli anni si è rotto e che ora richiede interventi coordinati e coraggiosi.

“Il disagio abitativo colpisce anche chi ha un lavoro stabile”
Vicari sottolinea un altro aspetto spesso dimenticato: la casa non è un problema solo per chi si trova in condizioni di fragilità.
«Chi non trova un alloggio è spesso l’insegnante di nostro figlio, l’infermiere del nostro ospedale, l’operaio della nostra fabbrica» scrive.
Una fotografia che coincide con le preoccupazioni espresse dalla sindaca: senza una disponibilità di alloggi adeguata, l’intero sistema dei servizi rischia di indebolirsi.

Affitti a canone concordato: “Un’opportunità concreta per i proprietari”
Tra i possibili strumenti per ampliare l’offerta abitativa, Vicari ricorda la recente revisione degli accordi territoriali.
Grazie a essa è possibile affittare con contratti 3+2, usufruendo della cedolare secca al 10% e dello sconto IMIS.
«Il canone che si raggiunge è di tutto rispetto» commenta, invitando implicitamente i proprietari a considerare questa possibilità come contributo concreto alla soluzione del problema.

“Il Comune non può farcela da solo”: le prime misure da gennaio
Fiorio conclude con una nota di chiarezza e responsabilità: «Da gennaio presenteremo alcune iniziative, ma il Comune non può da solo risolvere questi problemi se non c’è la collaborazione di tutti». Il gruppo di valutazione avviato dalla Comunità di Valle rappresenta un passo nella direzione di una gestione più equa e trasparente dell’emergenza abitativa.
Ma la sfida è molto più ampia e richiede una mobilitazione collettiva, capace di coinvolgere cittadini, istituzioni, proprietari e mondo produttivo.
Ad Arco, il tema della casa non è soltanto una questione amministrativa: è ormai una questione di futuro. (n.f.)