Allarme furti: “A Riva e Arco silenzio totale”. La protesta di Aldrighetti corre sui social

È un autunno inquieto quello che sta attraversando l’Alto Garda e la Valle di Ledro. Da settimane, ormai, il tema sicurezza è tornato al centro delle conversazioni nei bar, nei consorzi, nelle chat di quartiere. Un fenomeno che molti definiscono “preoccupante”: i furti in abitazione sembrano crescere, per numero e audacia, colpendo indistintamente case isolate, appartamenti in zona semicentrale e villette ai margini dei paesi. La miccia politica che riaccende il dibattito arriva nelle scorse ore dal profilo social di Elisabetta Aldrighetti, coordinatrice di Fratelli d’Italia per l’Alto Garda e Ledro, che lancia un affondo diretto nei confronti delle amministrazioni di Riva del Garda e Arco.
Un post breve ma incisivo, che punta il dito contro quella che definisce “assenza totale” di iniziative informative rivolte alla cittadinanza: “Ormai dappertutto organizzano serate informative sulla prevenzione dei furti. A Riva del Garda e a Arco invece niente: il silenzio assoluto. […] Almeno si facciano queste benedette serate informative. Un punto di partenza, quantomeno.”
Un appello che non arriva nel vuoto, ma si inserisce in un contesto in cui i residenti, sempre più allarmati, chiedono risposte concrete e rassicurazioni.
Furti in aumento: un fenomeno sempre più strutturato
Negli ultimi mesi diversi comuni dell’area hanno registrato incursioni serali, spesso concentrate nella fascia tra le 18 e le 22. Un modus operandi ormai noto alle forze dell’ordine: case buie, auto assenti, cancelli socchiusi, assenza di sistemi d’allarme. In molti casi, i bottini non sono ingenti – poche centinaia di euro, monili d’oro, piccoli oggetti facilmente trasportabili – ma a pesare è soprattutto la sensazione di vulnerabilità.
La Compagnia Carabinieri di Riva del Garda, in primis, ma anche le altre forze dell’ordine presenti sul territorio, hanno intensificato i controlli, affiancando alle pattuglie tradizionali anche personale in borghese, presidi mirati sulle vie di fuga e monitoraggio delle zone più isolate. Una risposta importante, ma che da sola non basta a stemperare la percezione diffusa di insicurezza.
Dove le serate informative si fanno, e dove no
Diversi comuni del territorio hanno già organizzato appuntamenti pubblici per informare i cittadini su come prevenire effrazioni e intrusioni.
Dro ha varato una vera e propria task force tra Polizia Locale e Carabinieri, affiancata da due serate dedicate a consigli pratici su protezioni, abitudini e strumenti tecnologici utili a scoraggiare i ladri.
Ledro, a sua volta, ha programmato un incontro a fine novembre con la partecipazione dei vertici dell’Arma e della Polizia Locale Alto Garda e Ledro.
In questo quadro, il “vuoto” sottolineato da Aldrighetti riguarda proprio Arco e Riva del Garda, dove – secondo l’opposizione – non sarebbero ancora state annunciate né serate informative, né una strategia comunicata in modo chiaro alla cittadinanza.
Le parole della sindaca e la polemica che ne è seguita
Ad alimentare la discussione, nelle scorse settimane, erano state anche le dichiarazioni della sindaca di Arco, Arianna Fiorio, che aveva attribuito parte dell’aumento dei furti a un generale peggioramento delle condizioni economiche e sociali. Una riflessione che aveva l’obiettivo di inquadrare il fenomeno in una cornice più ampia, ma che l’opposizione ha letto come una “giustificazione” del problema.
Aldrighetti aveva già contestato quelle parole, definendole “sconcertanti” e chiedendo un cambio di passo immediato. Oggi, con il nuovo post, aggiunge un ulteriore tassello alla critica: almeno partire dalle serate informative, dice, per non lasciare soli i cittadini e per mostrare un segnale di attenzione concreta.
La richiesta dei cittadini: sentirsi parte di una rete
Le forze dell’ordine, di pari passo, suggeriscono da tempo alcune semplici ma efficaci misure di prevenzione domestica:
installare porte blindate, illuminazione esterna, telecamere; evitare di segnalare sui social la propria assenza da casa; chiudere sempre finestre e balconi anche per brevi periodi; non affrontare mai direttamente un intruso ma chiamare immediatamente il numero di emergenza.
Consigli che, però, molti residenti dichiarano di voler ascoltare di persona, in incontri pubblici, con possibilità di fare domande e confrontarsi con chi presidia il territorio ogni giorno. È proprio questo, in fondo, l’elemento che manca e che la politica — in primis l’opposizione di centrodestra — chiede alle amministrazioni: costruire una rete visibile, attiva e vicina alla quotidianità dei cittadini.
Conclusione: un territorio che non vuole rassegnarsi
L’Alto Garda e la Valle di Ledro restano zone caratterizzate da una qualità della vita alta e da comunità coese. Proprio per questo l’ondata di furti, pur non nuova, colpisce nel profondo. La richiesta che arriva oggi dai cittadini, dalle forze dell’ordine e da una parte della politica è la stessa: affrontare il fenomeno con rapidità, trasparenza e partecipazione.
Per ora, le serate informative sono un primo passo. Forse piccolo, forse simbolico, ma fondamentale.
Quel passo che, secondo Aldrighetti e molti residenti, Arco e Riva del Garda devono ancora compiere. (n.f.)










