Dream e lo strudel trentino protagonisti a Parigi: la cucina come linguaggio che unisce

Lo strudel trentino diventa ambasciatore non solo di gusto, ma anche di valori. L’associazione Dream di Arco si prepara a rappresentare il Trentino all’evento internazionale “Work Inclusion: Talents and Skills in Italian Cuisine”, che si terrà il 21 ottobre a Parigi, all’interno del prestigioso Unesco Restaurant.
Scelti dal Ministero per le Disabilità e l’Identità Italiana, i ragazzi e i volontari di Dream porteranno nella capitale francese il profumo dello strudel e un messaggio potente: l’inclusione come ingrediente essenziale della comunità.
L’iniziativa rientra nel percorso di candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità, e vedrà la partecipazione di ventisette associazioni da tutta Italia, con oltre duecento giovani e accompagnatori coinvolti. Tra loro anche i ragazzi di Dream, che da settimane si allenano tra impasti, mele e cannella per portare a Parigi la dolcezza del Trentino e il frutto del loro impegno.
«Il cibo è un linguaggio universale – ricorda la presidente Daniela Vassallo – ma la vera sfida è fare in modo che nessuno resti escluso. Questo viaggio non parla solo di cucina: parla di persone, di dignità e di comunità».
La ministra Locatelli, nel presentare l’evento, ha evidenziato come progetti di questo tipo rappresentino un investimento nelle persone e nei loro talenti, capaci di restituire valore autentico alla società.
A sostenere la trasferta del gruppo ci sono numerosi enti e realtà locali: Regione Trentino-Alto Adige, Provincia di Trento, Comune di Arco, oltre a associazioni e aziende del territorio come Confcommercio, Melinda, Round Table e Garda Viaggi.
Un lavoro di squadra che conferma quanto Dream sia ormai un punto di riferimento per la comunità. «Qui non ci sono solo educatori – spiega Vassallo – ma zii, mamme, nonni, amici. È la comunità che si mette in gioco, ogni giorno, per costruire un futuro più inclusivo».
Dopo l’impegno parigino, i ragazzi avranno anche un momento di festa: una visita a Disneyland Paris, premio simbolico per il loro entusiasmo e la loro determinazione. «Quando la parola inclusione non sarà più necessaria – conclude Vassallo – significherà che avremo davvero vinto».