Gianni Caproni torna a casa: Arco celebra il suo genio tra memoria e futuro

C’è un filo che lega il cielo e la terra, la storia e la memoria, il sogno e il ritorno. Quel filo porta il nome di Gianni Caproni, pioniere dell’aviazione mondiale, visionario ingegnere e figlio illustre di Massone di Arco, che centoquindici anni dopo il suo primo volo torna simbolicamente – e concretamente – nella sua città natale.
Giovedì 16 ottobre Arco vivrà una giornata densa di significato: alle ore 16, all’auditorium di Palazzo dei Panni, si terrà la presentazione del progetto di valorizzazione della Collezione Caproni, mentre alle 17.30 nella chiesa Collegiata sarà celebrata una messa di commemorazione in occasione della traslazione delle spoglie del conte di Taliedo, della moglie Timina Guasti e del figlio Italo nella storica tomba di famiglia al cimitero di Massone.
Un doppio appuntamento che unisce la memoria e la prospettiva, il ricordo affettuoso e la valorizzazione culturale di una figura che ha dato forma al volo, quando il volo era ancora sogno.
Il genio arcense che fece volare l’Italia
Gianni Caproni nacque ad Arco nel 1886, in una frazione che oggi conserva ancora il respiro della sua infanzia e la curiosità di quel ragazzo che, nel 1910, costruì il suo primo velivolo a motore proprio a Massone. Da lì iniziò un’avventura straordinaria: trasferitosi a Cascina Malpensa, Caproni divenne presto un punto di riferimento mondiale per l’ingegneria aeronautica, fondando il gruppo Caproni, protagonista assoluto della storia dell’aviazione italiana e dell’industria meccanica del Novecento.
La sua fu una mente innovatrice, ma anche profondamente consapevole del valore storico delle proprie creazioni: con lungimiranza, decise fin da subito di conservare nelle officine gli apparecchi ormai superati, intuendo che sarebbero diventati patrimonio culturale prima ancora che tecnologico.
Da questa visione nacque, nel 1927, il Museo Aeronautico Caproni di Taliedo, il primo museo aziendale d’Italia e la più antica collezione di aeroplani al mondo.
Un patrimonio che vive nel tempo
Oggi quella collezione – ricomposta e valorizzata nel decennio 2012-2021 grazie alla generosità della Farmigea Holding srl e della famiglia Caproni – conta aerei storici, frammenti di velivoli, una biblioteca di cinquemila volumi e oltre quindicimila progetti originali.
Un tesoro che la Provincia autonoma di Trento intende ora far conoscere e rendere accessibile a un pubblico sempre più ampio, nel segno della ricerca, della cultura e dell’orgoglio territoriale.
All’incontro di presentazione del progetto interverranno la sindaca di Arco Arianna Fiorio, l’assessora provinciale alla cultura Francesca Gerosa, il direttore generale della Soprintendenza Raffaele De Col, il direttore dell’Ufficio beni storico-artistici Luca Gabrielli e la professoressa Alessandra Quendolo dell’Università di Trento.
Saranno presenti anche i familiari di Caproni, tra cui la figlia Vittoria Caproni Meazzini Boccadoro, con il marito Vittorio e il figlio Pierfrancesco, segno tangibile di un legame che non si è mai spezzato.
Il ritorno a Massone
La traslazione delle spoglie nel cimitero di Massone suggella un ritorno tanto simbolico quanto umano. Dopo una vita spesa tra cieli e officine, il pioniere dell’aria riposerà dove tutto ebbe inizio, accanto ai suoi cari.
La messa di commemorazione, celebrata da don Francesco Scarin, sarà un momento di raccoglimento collettivo, aperto alla cittadinanza, per rendere omaggio a un uomo che ha incarnato il coraggio di sognare e la determinazione di costruire.
Arco, città del volo
Oggi, più che mai, Arco si scopre città del volo e della memoria, culla di un genio che seppe guardare oltre l’orizzonte e aprire la strada a un secolo di conquiste tecnologiche.
Tra il silenzio del cimitero di Massone e le voci che animeranno l’auditorium di Palazzo dei Panni, la figura di Gianni Caproni torna a unire passato e futuro, radici e aspirazioni.
Un ritorno che non è solo fisico, ma anche ideale: perché ricordare Caproni significa riconoscere, ancora una volta, quanto in alto può arrivare un sogno nato ad Arco.
(n.f.)