Arco polo della longevità? Il sogno di Tonina per riportare il professor Fontana

Una notizia passata quasi sottotraccia, ma di grande rilievo per la sanità e la ricerca trentina: l’assessore provinciale alla salute, Mario Tonina, ha annunciato l’intenzione di riportare in Trentino il professor Luigi Fontana, medico e scienziato di origini rivane, considerato a livello internazionale tra i massimi esperti di longevità e nutrizione.
L’annuncio è arrivato durante la recente inaugurazione della Cittadella dell’anziano di Riva del Garda. “Stiamo lavorando da tempo – ha spiegato Tonina – al progetto di una nuova Unità operativa complessa dedicata alla longevità, che intendiamo istituire entro il 2026. E il professor Fontana sarebbe la persona più adatta a guidarla”.
L’obiettivo è chiaro: promuovere la prevenzione delle malattie croniche attraverso la diffusione di corretti stili di vita, per favorire non solo una vita più lunga, ma anche più sana e autonoma. Una prospettiva che, oltre a migliorare la qualità della vita, potrebbe anche alleggerire i costi del sistema sanitario pubblico legati all’invecchiamento della popolazione.
Tonina ha ricordato come già nel bilancio provinciale 2024 siano stati stanziati 600 mila euro per avviare il progetto. “In Trentino – ha aggiunto – contiamo circa 10 mila casi di demenze: con una prevenzione mirata potremmo dimezzarli. Sarebbe un beneficio enorme, sia umano che economico”.
Per rendere possibile il rientro del professor Fontana, sarà necessario il via libera del Ministero per applicare la direttiva sul cosiddetto rientro dei cervelli, che garantirebbe condizioni fiscali agevolate per il suo lavoro di ricercatore.
Originario di Riva del Garda, Luigi Fontana oggi dirige il Charles Perkins Centre dell’Università di Sydney, dopo quasi vent’anni di attività tra gli Stati Uniti e Roma. A 56 anni, è tra gli studiosi più autorevoli al mondo nel campo della prevenzione delle malattie croniche e della scienza dell’invecchiamento sano.
Anche dal territorio arriva sostegno all’iniziativa. Giuliano Marocchi, presidente della Comunità Alto Garda e Ledro, ha sottolineato l’importanza di un progetto di questo tipo: “Abbiamo avuto molti momenti di confronto con l’assessore Tonina. L’arrivo del professor Fontana sarebbe un’eccellenza per tutto il Trentino e una grande opportunità anche per il nostro territorio. Arco e l’Alto Garda si candidano ad avere un ruolo importante in questa direzione”.
Se il progetto andrà in porto, il ritorno di Fontana in Trentino potrebbe rappresentare un punto di svolta per la sanità trentina, con Arco e l’Alto Garda pronti a diventare un polo di riferimento per la ricerca e la prevenzione legata alla longevità.
(n.f.)