Arco: un milione sulla sicurezza, videosorveglianza e dubbi sul vigile di quartiere

Redazione02/10/20253min
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Furti ravvicinati, cittadini preoccupati e politica in fermento. La sicurezza torna a occupare il centro della scena ad Arco, dove la recente ondata di episodi criminosi ha riacceso il dibattito in consiglio comunale.
Il consigliere di minoranza Carlo Pedergnana (Patt) ha lanciato l’allarme: «I ladri sembrano muoversi con troppa disinvoltura», ha denunciato ricordando l’ultimo colpo, quello del 13 settembre, che ha scosso la comunità non solo per l’accaduto in sé ma per la dinamica inquietante – il ritorno del malvivente sul posto, quasi senza timore, come raccontato da La Busa.

 


 

Un piano triennale da 1,17 milioni
Di fronte alle sollecitazioni dell’opposizione, la sindaca Arianna Fiorio ha messo sul tavolo le mosse già avviate dal Comune. C’è infatti un progetto strutturato di videosorveglianza, elaborato con il supporto di carabinieri e polizia locale, che prevede tre fasi e un investimento complessivo superiore al milione di euro.
La richiesta di contributo al commissariato di governo di Trento, però, non è andata a buon fine: «Arco ha un indice di criminalità basso rispetto ad altri territori e questo ha inciso negativamente», ha spiegato Fiorio. Risultato: i fondi non sono arrivati, ma la giunta ha scelto comunque di inserire l’opera nel bilancio triennale 2025-2027.
Ad oggi il progetto è in fase di revisione tecnica: il Comune attende il via libera definitivo per poter avviare i primi lavori entro la fine dell’anno.

Il rebus del vigile di quartiere
Pedergnana non si è fermato alla tecnologia. Nel suo intervento ha rilanciato l’idea – già discussa in passato – di riportare il vigile di quartiere, figura di prossimità che permetterebbe agli agenti di conoscere meglio il territorio e di instaurare un rapporto diretto con i cittadini.
Una proposta che la sindaca non ha respinto, pur riconoscendo le difficoltà: «Le risposte avute finora dal servizio di polizia locale non sono state pienamente soddisfacenti», ha ammesso Fiorio. La questione, ha aggiunto, andrà affrontata a livello sovracomunale, perché solo con una gestione condivisa sarà possibile valutare l’assegnazione di agenti dedicati. I tempi, però, non saranno brevi.

Tra percezioni e dati ufficiali
Resta il nodo principale: il divario tra la percezione dei cittadini, spaventati da furti ravvicinati e dinamiche sempre più spregiudicate, e i dati ufficiali che descrivono Arco come un territorio a bassa criminalità.
È in questa forbice che si muove l’amministrazione comunale, chiamata a trovare un equilibrio tra strumenti tecnologici costosi e un presidio umano che la popolazione invoca a gran voce. La sfida, per la giunta Fiorio, è duplice: rafforzare la sicurezza reale e restituire fiducia alla comunità.

(n.f.)