A Malcesine “Io ero, sono, sarò”: mostra fotografica che invita a riflettere sul tumore al seno

La fotografia come strumento di consapevolezza, la bellezza come messaggio di coraggio e rinascita. Dal 20 settembre al 23 ottobre le sale di Palazzo dei Capitani di Malcesine accoglieranno la mostra fotografica “Io ero, sono, sarò” della fotogiornalista Silvia Amodio, un percorso espositivo che mette al centro il tema della prevenzione del tumore al seno.
Il filo di un velo, la forza di una storia
Un velo trasparente che copre e svela diventa il simbolo di un cammino collettivo. Nei 50 ritratti di grande formato – 49 donne e un uomo – i visitatori troveranno la narrazione visiva di tre tempi: prima, durante e dopo la malattia. Ogni volto racconta la fragilità, ma anche la forza che nasce dall’esperienza e che diventa memoria condivisa.
La mostra sarà aperta il giovedì, venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, grazie alla disponibilità di una ventina di volontari del territorio. L’accesso per persone con disabilità sarà possibile dall’ingresso attraverso la biblioteca.
Una rete per la prevenzione
Il progetto, nato da un’idea di Coop Lombardia, approda a Malcesine con l’obiettivo di accendere i riflettori su un tema che tocca una donna su otto nel corso della vita. L’inaugurazione, in programma sabato 20 settembre alle ore 17, sarà arricchita dagli interventi dei medici specialisti della Breast Unit dell’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, insieme agli amministratori locali.
Il catalogo ufficiale della mostra, edito da Terre di Mezzo, raccoglie ritratti, storie e contributi scientifici, ed è impreziosito dalla prefazione del fotografo Giovanni Gastel.
La voce delle istituzioni
«L’idea di questa mostra è nata quasi per caso – racconta Emanuela Barzoi, consigliera con delega alla Cultura del Comune di Malcesine e medico ortopedico – da una chiacchierata tra colleghe in mensa. Da lì è partito un percorso che ha coinvolto professioniste della sanità, associazioni e naturalmente le pazienti operate. La mostra vuole essere un invito a riflettere sul valore della prevenzione e sulla bellezza della vita. Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia: il cancro va affrontato, e la diagnosi precoce resta la strada più importante per vincere la malattia».
Barzoi esprime l’auspicio che questo “mese rosa” possa portare maggiore consapevolezza e responsabilità tra le cittadine e i visitatori che parteciperanno all’iniziativa.
Silvia Amodio, l’arte che incontra l’etica
La carriera della fotogiornalista Silvia Amodio conferma la sua capacità di coniugare estetica ed etica nel racconto di temi universali. Ha documentato l’Aids in Sudafrica, il lavoro minorile in Perù, l’albinismo e la malnutrizione in Burkina Faso, con esposizioni in Italia e all’estero – dagli Stati Uniti all’Olanda – e numerose pubblicazioni premiate.
Con “Io ero, sono, sarò”, Amodio mette la sua sensibilità al servizio di un progetto che trasforma l’arte in messaggio sociale: uno spazio di riflessione, memoria e speranza.
Informazioni
La mostra è a ingresso libero. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito ufficiale: www.ioerosonosaro.it. (n.f.)