Arco, interrogazione sull’uso dei canali istituzionali: “Comunicazione troppo politica?”

A pochi mesi dall’insediamento della nuova amministrazione guidata dalla sindaca Arianna Fiorio, la gestione della comunicazione istituzionale del Comune finisce sotto la lente dell’opposizione. Tre consiglieri comunali delle minoranze (Campobase e PD) – Gabriele Andreasi, Dario Ioppi e Nicola Cattoi – hanno presentato il 6 agosto un’interrogazione rivolta alla sindaca e alla Giunta, sollevando dubbi sull’imparzialità e sulla correttezza nell’uso dei canali ufficiali dell’Ente.
La comunicazione istituzionale nel mirino
Al centro della questione, le segnalazioni di diversi cittadini che, secondo quanto riportato nell’interrogazione, avrebbero notato un “significativo mutamento” nel tono e nella finalità dei messaggi pubblicati dal Comune, in particolare sui social media e sul sito istituzionale.
«Si rileva un uso che, a detta dei cittadini, sembra essere rivolto più a una comunicazione di carattere politico e partitico – scrivono i consiglieri – talvolta anche in risposta ad interventi di singoli cittadini». Un cambiamento percepito come una rottura rispetto alla tradizionale funzione informativa, neutrale e rivolta all’intera comunità.
Il documento denuncia in particolare il rischio di una “personalizzazione” della comunicazione, con riferimenti a cittadini che avrebbero avuto il solo “torto” di essersi candidati in schieramenti diversi da quello oggi alla guida della città. Un comportamento che – sottolineano – non offrirebbe possibilità di replica a chi viene citato e rischierebbe di trasformare i canali istituzionali in strumenti di parte.
Il caso del nuovo profilo Instagram
Tra i punti sollevati, figura anche la creazione – a luglio 2025 – di un nuovo profilo Instagram denominato “Comune di Arco”, la cui ufficialità non sarebbe stata mai esplicitamente dichiarata. I consiglieri chiedono se tale canale debba essere considerato un profilo ufficiale e, se sì, quali siano i criteri adottati per la sua gestione.
La preoccupazione riguarda in particolare la possibilità che contenuti pubblicati su questo tipo di piattaforme – se non chiaramente riconducibili all’Ente e gestiti con competenza – possano alimentare confusione tra informazione istituzionale e comunicazione politica o privata.
Le richieste alla Giunta
L’interrogazione si sviluppa in quattro quesiti puntuali:
1. Elenco e ufficialità dei canali di comunicazione: si chiede quali siano, ad oggi, i canali ufficialmente riconosciuti dal Comune e se il profilo Instagram “Comune di Arco” rientri tra questi.
2. Gestione dei contenuti: si vuole sapere chi siano le persone incaricate della pubblicazione e della gestione dei contenuti e se operino all’interno dell’Ufficio stampa o siano figure esterne.
3. Requisiti professionali: si chiede se i responsabili della comunicazione siano in possesso dei titoli previsti dalla Legge 150/2000, che regola le attività di informazione e comunicazione nelle pubbliche amministrazioni.
4. Esistenza di profili non ufficiali: si interroga l’amministrazione su eventuali altri profili social riconducibili al Comune ma non ufficializzati, e su eventuali misure per rimuoverli o chiarirne la natura.
I consiglieri chiedono inoltre che l’interrogazione venga iscritta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale e che venga fornita una risposta scritta.
Comunicazione pubblica: uno strumento da maneggiare con cura
La questione sollevata tocca un tema sempre più centrale nella vita pubblica: la gestione della comunicazione da parte delle istituzioni. Con l’uso crescente dei social media da parte degli enti locali, cresce anche la responsabilità di mantenere un linguaggio adeguato, istituzionale e super partes. La Legge 150/2000 stabilisce criteri e limiti precisi, distinguendo tra informazione (riservata ai giornalisti iscritti all’albo) e comunicazione (più ampia, ma pur sempre vincolata a standard di correttezza e trasparenza).
Nel caso di Arco, sarà ora la Giunta a dover chiarire la natura dei canali utilizzati e a spiegare come intenda garantire il rispetto della normativa. Un tema che va ben oltre la polemica politica e riguarda il diritto dei cittadini ad essere informati in modo corretto, imparziale e accessibile.