Centro San Giorgio, parla Claudio Zanoni: “Inciviltà e mancanza di partecipazione”

Redazione01/08/20257min
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Dopo settimane di discussioni, commenti e lamentele, a volte pubbliche – come nel caso del recente incontro con la giunta Fiorio – a volte sussurrate sui social, arriva una voce fuori dal coro. Ma non per questo meno autorevole. Claudio Zanoni, presidente dell’ASD Rugby Alto Garda e Ledro – ma soprattutto cittadino e volontario attivo – interviene con fermezza sulla gestione del Centro Polifunzionale di San Giorgio. Lo fa con un lungo e articolato documento inviato alla redazione, nel quale difende non solo il lavoro svolto, ma anche l’intero spirito del progetto “Bene Comune”, finito recentemente al centro di critiche e polemiche.

“Fallimento? No, solo una lettura superficiale dei fatti”
Zanoni mette subito in chiaro la sua posizione: parla a titolo personale, non come presidente della Rugby Alto Garda, anche se la sua esperienza è inevitabilmente intrecciata all’attività dell’associazione sportiva che da anni anima il centro.
“Apprendo a malincuore quanto pubblicato dalla testata ‘La Busa’ – scrive – dove si parla di fallimento del progetto, chiusura dei battenti, degrado e abbandono. Ma la realtà è molto diversa”.

Secondo Zanoni, non solo il centro non ha mai “chiuso i battenti”, ma al contrario ha continuato a ospitare iniziative culturali, sociali e sportive, molte delle quali organizzate proprio da Rugby Alto Garda in collaborazione con il Comitato di Partecipazione e l’associazione Arcobaleno.
“Abbiamo cercato di fare comunità – racconta – ma la partecipazione dei residenti di San Giorgio è stata minima, contabile sulle dita di una mano. Gli eventi sono stati frequentati, sì, ma da persone provenienti da tutto il territorio, non dal quartiere”.

 

 

Uno spazio aperto, ma spesso ignorato
Uno dei punti più controversi è la presunta chiusura del centro. “Il centro è aperto – chiarisce Zanoni – i volontari della Rugby sono presenti ogni giorno per attività sportive, amministrative, pulizie e manutenzioni”. L’unico cancello chiuso è quello del campo sportivo, per motivi di sicurezza.

E qui Zanoni non usa mezzi termini. “Quel campo è diventato un’area cani improvvisata, un luogo di bivacchi notturni, vandalismi, sporcizia e perfino atti sessuali. Abbiamo trovato vetri, preservativi, immondizia e deiezioni canine sul prato dove si allenano 70 bambini dai 3 agli 11 anni. In un caso un bambino si è ferito e ha avuto bisogno di tre punti di sutura”.
“Non è una scelta arbitraria – ribadisce – ma una misura necessaria per proteggere i nostri piccoli atleti e garantire condizioni minime di sicurezza”.

L’altra faccia della medaglia: vandalismi e silenzi
Il resoconto di Zanoni è un viaggio in una realtà fatta di inciviltà diffusa e, a suo dire, troppo spesso tollerata. “Cosa significa bene comune? Per me è chiaro, ma per molti frequentatori sembra un concetto sconosciuto”.
Nei suoi appunti si parla di sporcizia, danni alle strutture, furti, urina sui muri, pannolini abbandonati nel parco giochi, e ancora altalene rotte da adolescenti che le usano in sette alla volta. “E tutto questo – accusa – sotto gli occhi di chi vive intorno al centro, che si lamenta sui social ma non denuncia nulla alle autorità. È omertà”.

Un episodio emblema di questa tensione risale all’estate scorsa, quando “un residente ha lanciato sassi contro alcuni ragazzi che giocavano a basket. Perché facevano rumore. Ma quando la sera il centro viene devastato, allora stranamente nessuno sente nulla”.

Il bilancio economico è pesante: circa mille euro di danni a carico della Rugby Alto Garda, più diverse migliaia spese dal Comune per riparazioni. A questi si aggiungono i costi sostenuti per la pulizia quotidiana e il tempo volontario speso nel tentativo di mantenere vivo e dignitoso lo spazio.

Il bar, un sogno per ora irrealizzabile
Tra i temi toccati anche quello di un punto ristoro. “Sarebbe bellissimo – ammette Zanoni – tanto che mi sono attivato per verificarne la fattibilità. Ma le attrezzature precedenti sono state vendute dopo il fallimento del circolo, e servirebbero migliaia di euro per riaprire. Nessuno è disposto a investire una cifra che richiederebbe sei o più anni solo per essere ammortizzata”.

Il progetto “Bene Comune” funziona, ma mancano gli strumenti
Zanoni non nega le difficoltà. “Il progetto funziona, ma non è ancora efficiente. Mancano gli strumenti e la burocrazia rallenta tutto. È vero, servono risorse, ma anche responsabilità da parte dei cittadini. Chi parla di fallimento lo fa senza conoscere il lavoro fatto”.

“Per un anno intero – conclude – la Rugby Alto Garda si è fatta carico di tutte le spese di manutenzione e pulizia, spesso riparando danni non dovuti all’uso normale, ma a gesti di inciviltà. Chi ha a cuore il centro, venga a vederlo con i propri occhi. Io sono disponibile a spiegare tutto, numeri e fatti alla mano”.

Un invito alla partecipazione, non alla polemica
L’intervento di Claudio Zanoni si chiude con un appello: abbandonare le polemiche sterili, smettere di lamentarsi online e iniziare a partecipare davvero. Non con le parole, ma con i gesti. “Il mio numero è facilmente reperibile – scrive – e sono più che disponibile a incontrare chiunque. Basta chiacchiere, venite a vedere la realtà”.

Una realtà complessa, certo, ma ancora viva. E, per chi ci crede, ancora piena di possibilità.

(n.f.)