Area “Villaggio del Fanciullo” a Bolognano: promesse, impasse e attese

Tra speranze comunitarie e ostacoli amministrativi, l’area di proprietà del “Villaggio del Fanciullo” a Bolognano resta al centro del dibattito politico e sociale ai piedi della rupe del Castello di Arco. L’area verde, che i cittadini sognano di veder trasformata in un parco pubblico, è oggi oggetto di un’intricata vicenda che unisce atti amministrativi, perizie contraddittorie e interrogativi politici. Un caso emblematico di come una buona idea possa arenarsi tra carte bollate e valutazioni discordanti.
L’interpellanza di Ottobre: una richiesta di chiarezza
A riaccendere i riflettori sul dossier è stata, lo scorso 4 luglio, un’interpellanza del consigliere di minoranza Mauro Ottobre, che ha chiesto conto alla giunta Fiorio dello stato di avanzamento dell’acquisizione dell’area. Ottobre ha denunciato apertamente le responsabilità della precedente amministrazione guidata da Alessandro Betta, accusandola di “non aver seguito come si deve” una trattativa che rischia ora di saltare. La critica si concentra su una discrepanza significativa: un accordo preliminare fissava il prezzo del terreno a 50 euro al metro quadrato, ma la perizia allegata parlava di un valore venale ben superiore, 170 euro al metro, facendo lievitare il prezzo da 300.000 a oltre un milione di euro.
La replica della giunta Fiorio: volontà c’è, ma servono realismo e riservatezza
A rispondere all’interpellanza è stata la sindaca Arianna Fiorio, affiancata dall’assessore Ivo Ceolan, che ha confermato la volontà politica di acquisire l’area “in favore della collettività”. Tuttavia, hanno spiegato, l’impasse nasce proprio da quell’incongruenza tra prezzo pattuito e stima ufficiale, un’eredità lasciata dalla passata Giunta che oggi complica il percorso. «Stiamo tentando un’interlocuzione con l’associazione proprietaria per trovare una via d’uscita», ha spiegato la giunta, rivelando anche un tentativo alternativo: la proposta, formulata lo scorso aprile, di affittare l’area in attesa di chiarire i termini di un eventuale acquisto.
Un’alternativa che però non sembra scaldare i cuori della comunità, né tantomeno trovare ampio consenso nelle sedi decisionali. Per ora, tutto resta sospeso.
Un progetto condiviso dalla comunità
L’idea di riconvertire l’area di proprietà del “Villaggio del Fanciullo” in parco urbano non è recente: già durante la scorsa consiliatura, l’ex sindaco Betta ne aveva fatto un obiettivo, sostenuto dal “Comitato Villaggio del Fanciullo” e da varie associazioni locali. La finalità era chiara: tutelare un’area verde dal rischio di speculazioni edilizie e trasformarla in un bene comune. Una raccolta firme, due partecipati incontri pubblici e infine, nel giugno scorso, lo stanziamento comunale di 305.000 euro sembravano preludere a una soluzione. Poi, l’inghippo burocratico.
Il cambio di destinazione urbanistica dell’area, da agricola a “verde privato”, avvenuto nel 2021, contribuisce a complicare ulteriormente il quadro, generando confusione e rilanciando il dibattito sul valore reale e simbolico del fondo.
L’incontro con i cittadini dell’Oltresarca: tra partecipazione e attesa
Nel frattempo, la giunta Fiorio ha proseguito il proprio tour nelle frazioni di Arco, e lunedì sera ha incontrato i residenti dell’Oltresarca presso l’oratorio di Bolognano. Un appuntamento molto partecipato, al punto che molti cittadini sono rimasti ad ascoltare da fuori, segno di un’attenzione crescente verso la politica locale e, in particolare, verso il futuro del Villaggio del Fanciullo.
A porre la questione all’attenzione dell’esecutivo comunale è stato Giuseppe Calliari, vicepresidente del Comitato di partecipazione dell’Oltresarca, rilanciando il desiderio condiviso di vedere quell’area diventare finalmente parco pubblico. La sindaca Fiorio ha rassicurato i presenti: «Siamo tutti d’accordo sull’importanza dell’acquisizione. Ho già incontrato il presidente della cooperativa proprietaria e credo si possa chiudere la trattativa. Ma siamo in una fase delicata, serve riservatezza per non compromettere l’esito». Una dichiarazione che, se da un lato conferma l’impegno dell’amministrazione, dall’altro mantiene l’incertezza su tempi e modalità di realizzazione.
Un simbolo di partecipazione civica
Il Villaggio del Fanciullo è diventato qualcosa di più di una semplice area verde da recuperare. È oggi un simbolo di partecipazione, una battaglia condivisa da cittadini, comitati e istituzioni che, pur partendo da prospettive diverse, convergono su un punto: la necessità di restituire al territorio uno spazio collettivo, vivibile e sostenibile.
Il cammino resta accidentato, tra stime discordanti, passaggi amministrativi complessi e valutazioni politiche. Ma la determinazione della comunità locale e la rinnovata apertura dell’amministrazione lasciano intravedere uno spiraglio.
Nel frattempo, i cittadini dell’Oltresarca restano vigili e coinvolti, consapevoli che il futuro del loro territorio passa anche – e soprattutto – da scelte concrete e condivise. E che il “Villaggio del Fanciullo” non resti solo un sogno, ma diventi finalmente realtà.