Emergenza abitativa e ITEA: Paolo Zanella (PD) lancia l’allarme sui dati 2024

“Una vergogna per un territorio ricco come il nostro”. Non usa mezzi termini il consigliere provinciale Paolo Zanella (PD), commentando con amarezza i dati 2024 resi noti da ITEA, l’ente che gestisce l’edilizia residenziale pubblica in Trentino. Numeri che, secondo il consigliere, confermano uno scenario che da tempo appariva evidente: alloggi sfitti in crescita, canoni in aumento e una risposta alla crescente domanda abitativa sempre più lenta e inadeguata.
Già nei rari incontri del Comitato provinciale sulla condizione abitativa, riferisce Zanella, era chiaro che le buone intenzioni della nuova dirigenza ITEA non stavano producendo i risultati attesi. “Non è una questione di soldi – afferma – perché i fondi ci sono. Ma l’inefficienza amministrativa frena ogni iniziativa, e i dati lo dimostrano”.
Secondo il bilancio sociale, solo l’85% del patrimonio abitativo gestito da ITEA risulta oggi effettivamente locato: un calo netto rispetto agli anni precedenti. Aumentano invece gli alloggi di risulta, ovvero gli appartamenti vuoti in attesa di riqualificazione. “Il presidente di ITEA parla di 5-6 anni per recuperarli – prosegue Zanella – ma le persone in difficoltà non possono aspettare così a lungo. È inaccettabile”.
Una responsabilità che, per l’esponente del Partito Democratico, va ricondotta direttamente alla maggioranza di governo provinciale. “L’assessore Marchiori dice di aver ereditato il problema. Ma quando gli alloggi hanno iniziato ad accumularsi, l’attuale assessora Gerosa era presidente di ITEA, e Fugatti governava già la Provincia. È la loro inefficienza che ci ha portati fin qui”.
Ma oltre alla questione degli alloggi vuoti, c’è un’altra ferita aperta: l’aumento dei canoni di locazione, saliti – secondo Zanella – di oltre il 20% in due anni. “Abbiamo denunciato il problema già lo scorso anno, ma ITEA ha continuato sulla stessa linea. Intanto, le famiglie vedono il potere d’acquisto ridursi, mentre i salari non tengono il passo con l’inflazione”.
Il nodo, secondo Zanella, sta tutto nella mancata indicizzazione dell’ICEF, l’indicatore economico usato per stabilire accessi e tariffe dei servizi pubblici. “Sono anni che chiediamo l’adeguamento delle soglie ICEF, sia per ottenere che per mantenere l’alloggio. Ma non solo non è stato fatto, la riforma dell’ICEF che il governo provinciale sta preparando non prevede nemmeno questo aggiornamento. Così si creano paradossi e ingiustizie, come l’aumento dei canoni o il superamento della soglia per mantenere l’alloggio con uno scarto minimo dello 0,34”.
La risposta dell’opposizione non si è fatta attendere: il gruppo consiliare del PD ha presentato un ordine del giorno all’assestamento di bilancio, chiedendo un piano straordinario per l’edilizia residenziale pubblica. Tra le proposte: accelerare la riqualificazione degli alloggi sfitti, bloccare gli aumenti dei canoni ITEA per il 2026 e finalmente introdurre l’indicizzazione delle soglie ICEF.
“Serve una visione più equa e una gestione più efficace – conclude Zanella –. Le case popolari devono essere un diritto, non un percorso a ostacoli. In un momento in cui l’impoverimento tocca sempre più famiglie, lo Stato, attraverso ITEA, deve fare la sua parte con responsabilità e urgenza”.