Amsa di Arco: si dimettono il presidente e tre consiglieri, via al nuovo corso della sindaca Fiorio

Nicola Filippi02/07/20254min
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Cambiano i vertici di Amsa, ma le sfide sul tavolo restano, anzi: si fanno ancora più urgenti. Con le dimissioni in blocco di Tomaso Ricci e di tre consiglieri su cinque (Renato Miorelli, Chiara Malfer e Michele Giuliani), si apre una nuova fase per la società partecipata del Comune di Arco, interamente controllata dallo stesso ente. A traghettare Amsa verso la prossima assemblea sociale, che sarà convocata a breve, potrebbe essere l’unica consigliera rimasta in carica, Elena Chincarini, comunque decaduta per lo scioglimento del consiglio.
È un passaggio chiave, atteso e quasi inevitabile dopo l’insediamento della nuova amministrazione comunale guidata dalla sindaca Arianna Fiorio, ma che arriva in un momento tutt’altro che semplice per Amsa.

 

 

Tra le questioni più spinose, infatti, c’è la gestione del bar del Casinò municipale di Arco, chiuso ormai da settimane dopo l’addio – improvviso e in parte inatteso – del gestore Pietro Addeo. Un’uscita che ha lasciato un vuoto non solo operativo, ma anche simbolico: il bar, da sempre punto di riferimento per turisti e residenti, rischia ora di restare chiuso per tutta l’estate 2025. Un’assenza che pesa come un macigno sull’offerta turistica della “città delle Palme”, proprio nella stagione di massima affluenza.
Ma il problema non è solo quello di riaprire il bar con un nuovo bando, che dovrà essere trasparente, efficace e possibilmente rapido. Il punto vero, politico e culturale, è un altro: cosa vuole diventare il Casinò di Arco? Un edificio storico, asburgico, affacciato su viale delle Palme, che oggi appare privo di una visione d’insieme, senza un’identità chiara. Amsa, che ne ha la gestione, dovrà definire – su mandato del Comune – una direzione precisa: spazio culturale, luogo di rappresentanza, sede di eventi o di servizi?
Sarà questo uno dei banchi di prova principali per il nuovo Consiglio di amministrazione, che dovrà essere nominato a breve. La sindaca Fiorio ha già fatto sapere di voler ampliare i servizi affidati ad Amsa, compresa la cura del verde pubblico. Una visione più ampia, quindi, che richiede competenze, risorse e soprattutto una governance solida.
«Chi ha vinto le elezioni ha il diritto di scegliere – ha dichiarato Ricci, ormai ex presidente, in una recente intervista giornalistica – Lascio un piccolo gioiello: Amsa ha chiuso un bilancio con oltre 350mila euro di utile, rispettando pienamente il business plan, anche per la piscina che è diventata centro natatorio. Mi auguro che venga maneggiata con cura». Ricci ha inoltre spiegato di aver deciso di dimettersi dopo un confronto diretto con la sindaca Fiorio, evidenziando come ci fossero divergenze sul ruolo e la missione della società.
Ora il testimone passa al Comune e al nuovo Cda, che dovrà dimostrare non solo di saper mantenere il buon andamento economico, ma anche di saper dare risposte rapide e visione a lungo termine, a partire da quel portone chiuso su viale delle Palme, che rischia di diventare il simbolo di un’opportunità mancata.