Affitti turistici, Confcommercio: “Gli appartamenti sfitti sono di più, l’emergenza casa non dipende da noi”

Redazione19/06/20254min
CHIAVE CASA ABITAZIONE


 

Mentre il dibattito nazionale si accende sulle nuove normative legate agli affitti brevi, grazie alla recente sentenza del TAR Lazio che riaccende il confronto sui margini di intervento delle amministrazioni locali, in Trentino il comparto extralberghiero guarda all’estate 2025 con un mix di ottimismo e consapevolezza strategica.
A fare il punto è Maurizio Osti, presidente dell’Associazione Trentino Appartamenti, che conferma un avvio di stagione solido: «Le prenotazioni mostrano segnali incoraggianti. Accanto a un’irriducibile quota di last-minute, si sta consolidando una domanda più strutturata, con maggiore anticipo sui soggiorni e crescente attenzione alla qualità dell’offerta. È un segnale che testimonia come i turisti cercano più solo una sistemazione d’appoggio, ma una vera e propria esperienza abitativa integrata nel territorio».
«Chi sceglie l’appartamento in Trentino – prosegue Osti – cerca autonomia, ambienti familiari, giardini o terrazze dove godersi la montagna in tranquillità. E la connettività non è più un optional: lo smart working ha allungato le vacanze e alzato le aspettative. Sempre più spesso le famiglie decidono di lavorare qualche giorno da remoto, prolungando i soggiorni e contribuendo così alla destagionalizzazione, che per noi rappresenta una leva strategica».

 

 

Questo tipo di soluzione non è peculiare delle zone del Trentino più vocate al turismo, quali valli, montagna, laghi. La stessa città di Trento (secondo dati forniti a Confcommercio dal Comune ed aggiornati a metà maggio) conta 488 appartamenti turistici dotati di CIN su un totale di 618 strutture ricettive di varia tipologia censite nel capoluogo. Su questi, 138 sono gestiti in forma imprenditoriale (ossia con P.IVA) e 350 in forma privata. Sulla questione il presidente Osti si concede una importante annotazione: “Nel capoluogo trentino non sono certo 488 appartamenti turistici su un totale di 12mila appartamenti sfitti a creare l’emergenza casa, oggetto proprio in questi giorni di analisi e dibattiti sia a livello locale che nazionale».
Sul fronte delle sfide, resta centrale la questione stagionalità. «Serve un sistema integrato – spiega Osti – tra privati, APT ed enti pubblici per valorizzare le mezze stagioni. Il turismo autunnale, enogastronomico o culturale può e deve diventare uno strumento di riequilibrio economico e territoriale. Questo significa costruire narrazioni e servizi adeguati, promuovere esperienze diverse, differenziare l’offerta. Il Trentino ha tutte le carte in regola per farlo, ma servono investimenti e coraggio».
In un contesto nazionale in cui si moltiplicano norme, sentenze e interpretazioni sull’affitto breve, Osti invita a un approccio pragmatico: «Anche se il quadro normativo trentino è attualmente stabile, serve massima vigilanza. Ogni nuova regolamentazione può avere effetti a catena sulla gestione locale e sulla libertà di iniziativa degli operatori. Il rischio è che un eccesso di burocrazia o una normativa poco chiara scoraggino proprio quei piccoli proprietari che garantiscono un’accoglienza familiare».
L’Associazione Trentino Appartamenti non si limita alla rappresentanza ma affianca quotidianamente i proprietari nella gestione operativa, normativa e promozionale, grazie a un network di consulenze, contatti istituzionali, scambi con le forze dell’ordine e una rete di competenze tecniche e legali.