Organo della Collegiata di Arco: inaugurazione ufficiale domenica 8

È un giorno atteso da anni, preparato con dedizione, pazienza e tanta competenza artigiana. Domenica 8 giugno, nel cuore della solennità di Pentecoste, Arco riabbraccia uno dei suoi tesori più preziosi: l’organo della chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta, finalmente restituito alla città dopo un lungo, rigoroso restauro conservativo.
Sarà un evento dal forte significato comunitario e culturale, aperto a tutta la cittadinanza. Una vera e propria “festa del suono”, come qualcuno l’ha già definita. La parrocchia ha curato un programma articolato, che si aprirà alle ore 17 con saluti e approfondimenti storici e tecnici, intervallati da intermezzi musicali, e si concluderà alle 20.45 con la benedizione dello strumento e un concerto che vedrà protagonisti quattro organisti d’eccezione: Luca Moser, Tarcisio Battisti, Stefano Rattini e Paolo Delama.
Un restauro atteso e complesso, raccontato in anteprima da “La Busa”
Già lo scorso gennaio, le pagine de La Busa online avevano offerto ai lettori un primo, emozionante assaggio (leggi): i maestri organari che hanno lavorato alla ricostruzione dello strumento avevano lasciato trapelare alcune note, mentre procedevano all’accordatura finale. Un’esclusiva che fece battere il cuore a molti appassionati e che oggi trova il suo compimento ufficiale.
L’organo della Collegiata – costruito agli inizi del Novecento dalla ditta Gebrüder Mayer di Feldkirch (Austria) – era stato smontato nel 2018 per essere salvato da polveri, ossidazioni e decadenza strutturale. Il restauro, curato con maestria da Andrea Zeni, organaro di Tesero, ha conservato tutte le canne originali, arricchendole con nuovi elementi, redistribuiti su tre manuali e pedaliera, con 43 registri e trasmissione meccanica. Un capolavoro di equilibrio tra memoria e innovazione.
A rendere possibile il ritorno dell’organo al suo antico splendore è stato anche l’intervento dell’architetto Fabio Pasquarè e dell’ingegner Luca Oss Emer (studio New Engineering), che hanno progettato il consolidamento e il riposizionamento della cantoria, garantendone la sicurezza statica.
Musica, storia e liturgia: un pomeriggio per riscoprire il senso di comunità
L’inaugurazione sarà più di una cerimonia: un vero viaggio dentro l’identità arcense, attraverso la storia dello strumento (raccontata dallo storico prof. Romano Turrini), le fasi del restauro (illustrate dall’arch. Pasquarè) e la riflessione sull’organo nella liturgia e nella cultura musicale (a cura del prof. Paolo Delama, del Servizio Liturgia dell’Arcidiocesi di Trento). A fare da cornice, le sonorità del “nuovo” organo, pronte a far vibrare nuovamente le volte della Collegiata.
La giornata culminerà con la benedizione dello strumento da parte del parroco, don Francesco Scarin, seguita da un concerto che proporrà brani di Bach, Mendelssohn, Saint-Saëns, Verdi e altri grandi maestri, per mettere in luce le potenzialità espressive e timbriche di questo “gigante di legno e metallo”, tornato finalmente a vivere.
Ingresso libero, emozione garantita
L’ingresso è libero, l’emozione assicurata. Per la comunità di Arco, per i musicisti, per chi ama la bellezza e la storia, sarà un’occasione unica per riscoprire un patrimonio sonoro che appartiene a tutti. Un appuntamento da non perdere, dove passato e futuro si incontrano sulle note di un organo che torna a parlare alla città.