Uva e olive: i bambini di Sant’Alessandro alla scoperta del territorio

Far conoscere il territorio alle nuove generazioni, trasmettendo loro l’amore per la natura e le tradizioni locali, è una delle missioni che l’Associazione ambientalista “L’Umana Dimora” porta avanti con dedizione da anni. Un impegno concreto che si è recentemente tradotto in un progetto educativo coinvolgente, pensato per avvicinare i più piccoli alla ricchezza del nostro paesaggio agricolo. Protagonisti di questa esperienza sono stati i bambini delle due classi Prime della scuola primaria di Sant’Alessandro.
Il percorso ha preso avvio lo scorso settembre, proprio nel cuore della stagione della vendemmia. I piccoli alunni, accompagnati dai loro insegnanti e dai volontari dell’associazione, hanno trascorso una giornata all’aria aperta, immersi tra i filari di vite. Sotto la pergola, hanno potuto raccogliere con le proprie mani i grappoli d’uva, vivendo in prima persona la magia di un gesto antico che ancora oggi rappresenta un momento speciale nella vita contadina.
Una volta tornati in classe, i bambini hanno schiacciato l’uva a mano, come si faceva un tempo. Dal succo profumato ottenuto, il mosto, è iniziato un percorso di osservazione e scoperta: i piccoli hanno seguito con curiosità e meraviglia la trasformazione lenta e naturale del mosto in vino, e successivamente in aceto. Un’esperienza sensoriale e didattica preziosa, che ha permesso loro di comprendere in modo diretto e concreto come nascono alcuni dei prodotti simbolo del nostro territorio.
Il viaggio tra i frutti della terra è proseguito nel mese di gennaio, con una nuova uscita, questa volta sul monte Brione. Qui i bambini sono stati accolti da Benedetto Omezzolli, che con passione e pazienza ha spiegato loro l’importanza della cura degli ulivi. I piccoli hanno potuto partecipare alla raccolta delle olive, lasciate maturare lentamente tra sole e vento. Anche in questo caso, la seconda parte dell’attività si è svolta tra i banchi di scuola: le olive, una volta selezionate, sono state messe in salamoia, dando così vita alla tradizionale “composta”, tipica delle nostre tavole.
Il progetto si è concluso con un gesto simbolico ma carico di significato: ogni alunno ha ricevuto in dono una piccola bottiglietta di olio e un vasetto con alcune delle olive raccolte. Un ricordo tangibile del percorso vissuto insieme, ma anche un modo per portare a casa – e magari condividere in famiglia – i frutti del proprio impegno.
L’iniziativa ha suscitato grande entusiasmo, sia tra i bambini che tra i genitori, che hanno colto l’occasione per riscoprire, attraverso gli occhi e le emozioni dei più piccoli, i saperi antichi e i sapori autentici della nostra terra. Un’esperienza che ha saputo unire educazione, gioco e cultura, rafforzando il legame tra scuola, comunità e ambiente.