Chiesa Sant’Anna di Arco, al via i lavori di restauro esterno e del tetto

Nicola Filippi21/01/20255min
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La chiesa di Sant’Anna, dedicata alla patrona di Arco, è imbrigliata da un castello di tubi innocenti. La grande impalcatura annuncia l’imminente avvio dei lavori di ristrutturazione del tetto e della facciata. Dalla Soprintendenza di Trento è arrivato il tanto sospirato via libera al progetto di restauro, presentato tempo addietro dal parroco di Arco, don Francesco Scarin. I primi segnali di criticità si erano manifestati nel 2020. A giugno di quell’anno, don Scarin si era accorto che la chiesa era “ammalata” e aveva richiesto un sopralluogo tecnico ai vigili del fuoco di Arco. Era emerso che la chiesa dedicata alla patrona della città aveva assoluta necessità di manodopera conservativa. Il timpano, la superficie triangolare nella cornice del frontone della chiesa, parti del campanile, alcuni fregi del frontale erano ammalorati e necessitavano di essere sottoposti a importanti lavori di restauro e consolidamento. Pure i cornicioni mostravano i segni del trascorrere del tempo, in particolare le infiltrazioni d’acqua ne avevano compromesso la stabilità.
“È parecchio tempo che siamo a conoscenza del problema, soprattutto sul tetto – spiega don Francesco Scarin, nel suo ufficio in canonica – nel corso degli anni sono stati fatti alcuni interventi di tamponamento. La parte superiore all’ingresso è stata puntellata e ora deve essere consolidata. Si devono eseguire lavori di sistemazione anche del tetto che ha problemi di stabilità. La situazione è abbastanza precaria. Oltre al tetto sarà rifatta anche la facciata”.
“Queste problematiche sono emerse dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco – racconta ancora don Scarin – la mattina, davanti al portone principale della chiesa, trovavo sempre una polverina in terra. I vigili del fuoco sono saliti con l’autoscala fin sul tetto, hanno tolto tutte le parti più pericolanti e hanno messo in sicurezza la zona. Ma abbiamo capito che era necessario un intervento più profondo di consolidamento”.
Da lì è partito l’iter di progettazione della restauro della chiesa di Sant’Anna, per richiedere il finanziamento della Provincia. Il progetto è stato predisposto dall’ingegner Pietro Bucci di Tione. I lavori, secondo tabella, dovrebbero concludersi entro il 30 aprile. La spesa si aggira attorno ai 200mila euro. Al lavoro, le ditte Bronzini restauri Srl di Rovereto e la Carpenteria in legno dei Fratelli Ferrari di Ferrari Ferdinando &C. Sas di Sella Giudicarie.

La chiesa, al momento, resta ancora aperta. Quando i lavori si concentreranno sulle parti più delicate, verrà chiusa al pubblico, per questioni di sicurezza. “Sarà una chiusura temporanea – conferma don Francesco Scarin – non sono lavori molto lunghi, ma devono essere fatti in sicurezza”.
Spostando l’attenzione dal restauro, don Francesco Scarin coglie l’occasione anche per ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla raccolta fondi per contribuire ai lavori alla chiesa di Sant’Anna. “Qualche anno fa, grazie alla felice intuizione di un nostro parrocchiano, che purtroppo è anche mancato – spiega don Scarin – è stato allestito un mercatino di beneficenza. Grazie al contributo di moltissimi parrocchiani e della comunità la raccolta è andata molto bene. Sia nel mercatino estivo, sia in quello natalizio. Abbiamo aperto anche sabato scorso, durante il mercatino delle pulci attorno alla Collegiata. Ed è andata bene anche lì”.
Don Scarin loda infine la grande partecipazione della comunità: “È giusto ricordare che abbiamo raccolto fondi per i lavori, ma è altrettanto giusto dare visibilità a chi contribuisce a portare nuovo oggetti da mettere in vendita. Tanto va, ma tanto continua a venire – sottolinea il parroco di Arco – gente della comunità compra, ma porta altrettanto”. Dai vestiti ai lampadari, dall’utensileria ai giocattoli: c’è di tutto. Oggetti che non avevano più importanza riprendono vita. “Da quando abbiamo avviato i mercatini di solidarietà ci siamo accorti che creano interesse, ci sono persone che arrivano dalla Lombardia, dall’Emilia, da tante parti d’Italia – conclude don Scarin – sono tutte persone che passano al mercatino, sanno che è allestito per solidarietà e magari si comprano la sorpresina da un euro. Sembra poco, magari, ma è la goccia che fa il mare”.