Un nuovo Dürer per le collezioni provinciali
Una stampa del grande maestro tedesco Albrecht Dürer raffigurante l’Ultima cena e stampata nel 1523 è stata recentemente acquistata dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali ed entra così a far parte delle collezioni provinciali. La nuova acquisizione è stata presentata alla presenza della vicepresidente della Provincia e assessore alla cultura Francesca Gerosa. Nella stessa occasione Franco Marzatico, dirigente generale della Soprintendenza per i beni e le attività culturali, ha consegnato l’opera a Laura Dal Prà, direttore del Castello del Buonconsiglio, museo che ne curerà la conservazione e la valorizzazione.
A poco più di un mese dalla chiusura al Castello del Buonconsiglio della mostra “Dürer e gli altri. Rinascimenti in riva all’Adige”, fa il suo ingresso nelle collezioni provinciali uno degli esempi più importanti della tarda produzione incisoria del pittore e incisore tedesco Albrecht Dürer (Norimberga, 1471-1528). Si tratta di una xilografia (ossia una stampa su carta ottenuta per mezzo di una matrice in legno intagliato) raffigurante l’Ultima cena, data alle stampe nel 1523 e caratterizzata da un inedito formato orizzontale.
La scena inquadra la tavola alla quale Cristo annuncia agli Apostoli il tradimento da parte di uno di loro, destando reazioni di sorpresa, incredulità e dolore. L’esemplare (dimensioni 21 x 30 cm, rifilato su tutti i lati) è di particolare pregio in quanto appartiene probabilmente alle prime tirature di stampa, come fanno pensare i piccoli dettagli dell’incisione e la filigrana della carta databile fra la fine del XV e i primi decenni del XVI secolo.
Come tutte le stampe di Dürer nel campo della storia sacra, anche questa raffigurazione esercitò una potente suggestione sugli artisti del suo tempo, venendo citata, per fare un solo esempio, dal giovane Jacopo Bassano nella grande tela dell’Ultima cena (1546), oggi conservata alla Galleria Borghese a Roma.
L’acquisizione testimonia la costante attenzione rivolta dalla Provincia autonoma di Trento alla conservazione e all’incremento del patrimonio culturale finalizzato alla fruizione del pubblico.