Aumento malattie psichiatriche: “Manca personale e la Provincia taglia i posti SPDC di Arco”

Redazione11/10/20244min
ospedale arco ok 1-1



 

Il 10 ottobre è la Giornata mondiale della salute mentale e sappiamo quanto il tema sia di estrema attualità. Negli ultimi anni i dati parlano di un aumento di persone con problemi psichiatrici, con un esplosione di casi tra i giovani e migranti, ma anche una modifica delle patologie prevalenti e un profilo epidemiologico che nel tempo si è modificato: oggi prevalgono le nevrosi e sono in aumento i disturbi del comportamento alimentare, delle dipendenze, dei disturbi affettivi e di personalità. A fronte di questo aumento i servizi sono in difficoltà a dare risposte. Manca personale sia nei servizi di psichiatria (CSM e SPDC) che al SErD e soprattutto nei servizi di Neuropsichiatria infantile. La denuncia è contenuta nell’interrogazione inviata al presidente Soini del Consiglio Provinciale da Paolo Zanella, consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino.
“Si tagliano i posti della SPDC ad Arco – scrive il consigliere PD – argomentando da un lato che si fa evolvere il modello di presa in carico con il CSM 24h che assorbirà due terzi dei pazienti della SPDC e il terzo rimanente basti per saturare di fatto le SPDC di Trento e Borgo e, dall’altro, che questo è previsto dall’Intesa Stato Regioni che stabilisce una riduzione del numero di SPDC di una ogni 300mila abitanti. Altre Regioni e in primis la Provincia di Bolzano non sono certo corse a tagliare i posti letto come noi, ma qui pare che l’Autonomia trentina, invece che per dare risposte appropriate ai bisogni, venga usata a detrimento del diritto alla salute dei cittadini. In tal senso ci sono anche le numerose segnalazioni di famiglie e cittadini con problemi di salute mentale che sempre più sono costretti a rivolgersi alle cliniche accreditate Venete per avere risposte, cliniche che, se si continua a disinvestire nel pubblico, ci metteranno ben poco a fiorire anche da noi”.
“I bisogni di bambini e adolescenti “problematici” – che non potrà trovare certo risposta solo nella futura Unità di crisi adolescenti di Arco – e che diverse famiglie riferiscono non trovare una presa in carico esaustiva nel Servizio Multidisciplinare Adolescenze Complesse (SMAC), dove l’integrazione delle figure professionali è più sulla carta che nei fatti e che quindi va rivisto e potenziato – illustra ancora il consigliere Zanella -. Così come vanno integrati gli psicologi nell’equipe di salute mentale, come avviene nel resto d’Italia, gli assistenti sociali e anche antropologi e mediatori culturali per far fronte alle “fratture” che sempre più migranti manifestano (post-traumatiche per il viaggio, ma soprattutto per la non accoglienza)”.
“C’è quindi molto da investire e serve che la Giunta su questo metta pensiero e risorse, considerando davvero la salute mentale una priorità ed evitando la venetizzazione e privatizzazione della sanità”, conclude il consigliere PD.