Dialisi turistica, 200 in più nel 2024: all’ospedale di Arco 183 sedute
Il Trentino si conferma un territorio virtuoso e sensibile nei confronti di una categoria fragile come quella dei pazienti dializzati, che devono sottoporsi per tre giorni in settimana alle sedute di dialisi, 52 settimane all’anno, senza mai poter sospendere i trattamenti. Da gennaio ad agosto 2024 i sei centri dialisi dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari sparsi sul territorio hanno garantito ai pazienti dializzati che erano in Trentino in vacanza 1099 trattamenti, circa 200 in più rispetto allo stesso periodo del 2023. I pazienti che hanno usufruito del servizio in questi otto mesi sono stati 240. Entrando nel dettaglio, fra inverno ed estate, sono state effettuate 183 sedute ad Arco, 218 a Borgo Valsugana, 263 a Cavalese, 116 a Cles, 77 a Rovereto e 242 a Tione. Si tratta di un servizio che il sistema sanitario provinciale garantisce ai turisti da oltre 15 anni, di un’attività aggiuntiva rispetto a quella ordinaria, possibile solo grazie all’impegno e alle competenze del personale medico e infermieristico dei centri dialisi. Inoltre, fa sapere l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, in alcuni centri, come l’ospedale di Arco, la dialisi turistica rappresenta oltre il 40% dell’attività svolta nell’arco dell’intero anno.
Ed ecco le raccomandazioni e le indicazioni dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.
“È importante programmare la dialisi vacanza con un certo anticipo rispetto al periodo di soggiorno – spiegano ancora dall’Azienda sanitaria -. Se si pensa di venire in Trentino nel periodo estivo è consigliato programmare le sedute anche 6-10 mesi prima; per tutto il resto dell’anno è sufficiente programmare i trattamenti con circa un mese di anticipo. Per i mesi di ottobre, novembre e dicembre ci sono ancora posti disponibili”.
Per accedere alla dialisi vacanza bisogna contattare la segreteria dell’Unità operativa di nefrologia e dialisi dell’ospedale di Trento che fornirà poi i recapiti dei centri dialisi più vicini alla località dove il turista vuole soggiornare; a quel punto il centro trentino chiede ai centri dialisi di appartenenza del paziente una relazione medica per valutare l’idoneità clinica a svolgere le sedute dialitiche nei centri trentini.
Nel caso non sia disponibile il posto per il trattamento dialitico nel periodo richiesto presso il centro scelto, si attiva una rete di collaborazione fra i centri più vicini per trovare una soluzione che possa garantire il periodo di vacanza. Per la dialisi
peritoneale gestita direttamente dal paziente – un trattamento che si esegue di notte grazie ad un’apparecchiatura miniaturizzata e silenziosa – il centro di riferimento in caso di complicazioni è invece il centro di dialisi peritoneale dell’ospedale Santa Chiara di Trento.
«La possibilità di fare la dialisi in una zona turistica – ha sottolineato Giuliano Brunori, direttore dell’Uom nefrologia e dialisi – ha un impatto positivo sul paziente dializzato, perché la possibilità di viaggiare e cambiare ambiente può ridurre lo stress e migliorare il benessere emotivo, migliorando la qualità di vita nonostante la necessità di trattamenti costanti. Grazie al servizio che riusciamo a garantire nei centri dialisi trentini il paziente dializzato, pur con un’invalidante malattia cronica, può trascorrere con serenità dei periodi di ferie anche lunghi, trovando una risposta efficace e personalizzata ai propri bisogni di salute».