Arrivati i cani da orso Freja e Scar, il Nucleo si rafforza

Redazione21/08/20243min



 

Il Nucleo cinofilo del Corpo forestale trentino si rafforza con l’ingresso di due nuovi cani da orso. I sei esemplari del Nucleo sono addestrati per rilevare la presenza di plantigradi, segnalare la loro vicinanza e, se necessario, scoraggiarli dall’avvicinarsi alle abitazioni, alle attività agricole o ai luoghi frequentati abitualmente dalle persone con specifici interventi di dissuasione. L’operato del personale è parte di un approccio più ampio di gestione della fauna selvatica che include la prevenzione, l’educazione e l’intervento diretto. I conduttori – tutti appartenenti al Corpo – vivono in simbiosi con i loro animali. Ecco dunque Freja, di razza Jamthund – arrivata in Trentino dalla Svezia nel 2023, è diventata operativa a inizio luglio – e Scar, un Laika della Siberia occidentale di poco più di tre mesi, adottato dal suo conduttore da poche settimane.

I cani da orso seguono un percorso di addestramento della durata di un anno prima di entrare pienamente in servizio, con l’obiettivo di sviluppare specifiche abilità e comportamenti necessari per il loro lavoro. Questi esemplari non solo imparano a rispondere ai comandi verbali e segnali manuali dei loro addestratori, ma seguono anche un addestramento olfattivo ad hoc. Per riconoscere e rilevare le tracce o la presenza di orsi, questi speciali esemplari vengono addestrati attraverso l’uso di esche o pelli, segnalando la presenza di questo odore in modo chiaro. Non solo: vengono esposti a diverse situazioni e stimoli ambientali per garantire che siano calmi e concentrati durante le operazioni di campo.
Contrariamente a quanto avviene con i ‘normali’ cani da compagnia, che seguono il padrone durante le passeggiate nel bosco, le unità cinofile sono appositamente addestrate per affrontare l’orso: quando lo individuano lo affrontano con l’obiettivo di allontanarlo.
Il Nucleo cinofilo cani da orso è stato istituito nel 2007. Nel corso del 2023 ha realizzato 23 interventi legati alla gestione dei grandi carnivori sul territorio provinciale: in 8 casi si è trattato di dissuasioni su orsi di classe subadulta, mentre in 3 casi l’intervento del Nucleo è stato fondamentale per ricostruire le dinamiche di interazione uomo-orso e in 2 occasioni ha operato a supporto delle attività di cattura. L’investimento stradale di plantigradi si conferma una delle problematiche più delicate da gestire con le unità cinofile. Lo scorso anno sono stati infatti 10 gli interventi per la verifica e la messa in sicurezza delle zone in cui si sono verificati urti con plantigradi che hanno invaso la sede stradale. In tutti i casi è stato possibile constatare l’allontanamento dei plantigradi dal luogo dell’impatto, potendo così dichiarare la zona “bonificata” in termini di sicurezza per le persone.

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