Il carcere in piazza con la Biblioteca Vivente
Si è svolto qualche giorno fa al parco del Brolio e in piazza Battisti a Riva del Garda il primo dei tre eventi trentini di Biblioteca Vivente: oltre una cinquantina di “lettori” (i posti disponibili sono andati esauriti) hanno ascoltato con interesse le storie raccontate dai “libri umani”. “Emozionante, coinvolgente, affascinante…” sono solo alcuni dei commenti dei “lettori”, in alcuni casi commossi fino alle lacrime, dopo aver ascoltato la storia di uno dei “libri umani” disponibili alla “consultazione”: Daniel, Stefan, Angela, Paolo, Imad, Wolfang e Abderrezzak, in un’atmosfera serena e calorosamente partecipata, fino ad esaurimento posti.
In molti hanno voluto lasciare una recensione dopo la lettura di quelle che sono state definite storie “con un valore speciale”, capaci di “far pensare e rivedere certe posizioni”, proprio perché sentite raccontare in prima persona. Sono emerse da un lato la voglia di riscatto e la consapevolezza maturate da parte delle persone detenute o ex detenute, e dall’altra la gratitudine espressa dai lettori in seguito alla condivisione di storie di vita e di dolore. Un grande valore è stato attribuito alle relazioni significative che si possono instaurare durante il percorso di riabilitazione, al lavoro in carcere “come possibilità di crescita e di rivalsa”, e alla cultura, che diviene importante strumento di emancipazione e autodeterminazione nell’uscire dalle situazioni in cui si era un tempo intrappolati.
L’evento, nella sua extra-ordinarietà, ha saputo coinvolgere inoltre anche alcuni dei turisti che in questo periodo iniziano ad affollare l’Alto Garda: “ist eine geniale Idee”, scrive qualcuno. Del resto, Biblioteca Vivente è una pratica riconosciuta anche dal Consiglio d’Europa come strumento innovativo di promozione e coesione sociale.
L’iniziativa si è svolta nell’ambito del progetto sul carcere “Liberi da Dentro”, finalizzato a diffondere sul territorio una conoscenza reale del mondo del carcere, delle pene e del loro effetto sulle persone. Attraverso la proposta di eventi e incontri pubblici, conferenze, iniziative nelle scuole, spettacoli e film e con il coinvolgimento della cittadinanza nel processo di accoglienza nel tessuto sociale delle persone sottoposte a condanne penali, si vuole puntare alla promozione di una cultura capace di sviluppare una visione di tipo riparativo e di alimentare il senso di una responsabilità sociale collettiva. Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Caritro, ha come promotori la Scuola di Preparazione Sociale, la Fondazione Franco Demarchi, le associazioni “Dalla viva voce” e Quadrivium, i Comuni di Trento, di Lavis e di Riva del Garda, la rivista UnderTrenta, il Sistema Bibliotecario Trentino, il Museo Diocesano, la cooperativa ABCittà, Cinformi, Apas (Associazione Provinciale di Aiuto Sociale), Atas (Associazione Trentina Accoglienza Stranieri) e la Conferenza regionale volontariato carcere Trentino Alto Adige, con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento.