Piano di azione per il reinserimento delle persone in esecuzione penale

Redazione27/05/20242min
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Parte da un Protocollo d’intesa “Per il reinserimento sociale” sottoscritto nel 2020 tra Provincia, Regione e Ministero della Giustizia, il Piano di azione 2024-2026 approvato dalla Giunta. Si tratta del primo documento di pianificazione di questo tipo relativo al reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale.
Due le parti nelle quali è suddiviso il Piano: la prima illustra l’analisi del contesto e descrive l’attività svolta da Provincia, Regione e dai GTO (Gruppi tecnici operativi previsti nel Protocollo d’intesa), la seconda riporta invece le azioni suddivise per aree di intervento. Per quanto concerne la Provincia, le azioni più significative riguardano la valorizzazione delle opportunità e dei servizi socio-assistenziali a favore delle persone sottoposte a restrizione della libertà e a misure alternative alla detenzione.
Queste le azioni:
“Reinserimento sociale, legami familiari e cultura”
“Lavoro”
“Salute”
“Minori e giovani adulti”
Le azioni riportate nel Piano sono state definite tenendo in considerazione quanto previsto dalla riforma Cartabia, in particolare:
“la cassetta degli attrezzi”: si propongono attività volte a creare un contesto favorevole allo sviluppo di programmi di giustizia riparativa, attraverso occasioni di formazione e confronto rivolte al personale della Casa Circondariale, al Terzo settore e alle persone detenute con la realizzazione di laboratori in occasione della scuola estiva;
“lo sportello informativo” il cui servizio viene consolidato e migliorato;
“la stanza dell’incontro”: creazione di uno spazio interno alla Casa circondariale, in cui sia possibile accogliere persone che partecipano a programmi di giustizia riparativa e di una prassi di accoglienza che tenga conto delle necessità, delle vulnerabilità, delle difficoltà delle persone che vi partecipano;
il dialogo con la magistratura e l’avvocatura: si tratta di un evento seminariale da realizzarsi in collaborazione con l’Università degli studi di Trento;
Il dialogo riparativo con le famiglie: in particolare, si prevedono opportunità informative in collaborazione con le associazioni del Terzo settore e la successiva possibilità di accesso al servizio.

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