Acquedotti di Arco: il Comune lavora per migliorare la rete senza risorse PNRR
In Trentino ci sono 18 progetti ammessi a finanziamento PNRR, per un totale di 100 milioni di euro, soldi che serviranno a migliorare gli acquedotti trentini ammalorati. Nella zona del Basso Sarca, l’unico comune che ha chiesto e ottenuto le risorse è stato quello di Tenno. Letta la notizia, a più di un archese, vedendo anche i vari cantieri sparpagliati sul territorio, è sorta spontanea la domanda. “Ma come stanno i nostri acquedotti?” Domanda che “La Busa” ha girato all’assessore competente, Nicola Cattoi. Il quale ci ha dato una fotografia dello stato attuale degli acquedotti, i prossimi cantieri e quelli in conclusione. Lavori tutti già ammessi a bilancio comunale.
“I nostri acquedotti sono in linea con una media provinciale, come stato d’usura, con una perdita delle reti nella media attorno al 30% – spiega l’assessore Cattoi – Con il mio assessorato e l’ufficio tecnico avevamo valutato la possibilità di partecipare eventualmente con un progetto alle risorse del PNRR, ma per una serie di altre progettualità che stavamo gestendo abbiamo preferito non istruire la pratica, anche perché alla fine non rientravamo nei criteri richiesti dal PNRR. Quindi abbiamo deciso di andare avanti con quello che stavamo già realizzando”.
Attualmente, il Comune di Arco sta procedendo con i lavori di sistemazione di una parte dell’acquedotto fra Murlo e Padaro. Nella stessa zona, spiega l’assessore Cattoi, “c’è da chiudere la variante dell’acquedotto di San Giovanni al Monte”. Spostandoci ad est, “stiamo lavorando all’installazione di una nuova stazione di pompaggio fra Bolognano e Massone – illustra ancora l’assessore della giunta Betta – per sopperire a eventuali criticità estive di carenza idrica, in quanto le pompe di Prabi che inviano acqua sul castello non riescono ad arrivare fino ai Gazzi”. La zona di Bolognano/Gazzi, nell’estate 2022, aveva avuto criticità, “con quell’intervento riusciremo a sistemarle definitivamente”.
Fra i lavori in essere il Comune “sta adeguando tutte le zone difficili da raggiungere con un nuovo sistema di telecontrolli delle stazioni di pompaggio e i vari serbatoi – spiega Cattoi – inoltre abbiamo sistemato le pompe di Prabi, perché andavano rinnovate”.
Per quanto riguarda la voce “centri storici”, il miglioramento degli acquedotti in cattive condizioni va a braccetto con il rifacimento delle pavimentazioni. Come a Chiarano. Prima del nuovo look urbano, “vi erano evidenti perdite in strada dell’acquedotto, ora è stato risanato in maniera eccellente”.
“Un bel lavoro che stiamo facendo rispetto alle acque bianche/nere – continua ancora l’assessore Cattoi – riguarda i lavori dello sdoppiamento acque bianche in via Fitta, per evitare possibili allagamenti delle cantine delle abitazioni in caso di innalzamento idrico del Sarca, come successe durante la piena del 2020”.
Inoltre, “stiamo rifacendo tutte le fognature della fascia lago su Arco, con due stazioni di pompaggio e una nuova rete che sale dal Linfano – conclude Cattoi – oltre alle normali attività di manutenzione”.
L’obiettivo dell’amministrazione Betta è quello di abbassare la quota delle perdite delle reti, attualmente nella media provinciale, “ma è possibile capirlo – ammette – solo al termine di tutti i lavori, a fine anno, al momento della fatturazione delle varie bollette dell’acqua”.