Forum Rotary: “La viticoltura del Garda è pronta al salto di qualità”

Redazione08/05/20245min
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Grande successo per la 29sima edizione del “Forum del Garda” dal titolo “La viticoltura del lago di Garda: la tradizione, la sua proiezione nel futuro, la relativa sostenibilità e la promozione dell’enoturismo” che si è svolto lunedì 6 maggio presso l’Hotel Du Lac di Riva del Garda, con oltre 150 presenze, tra autorità civili e militari, esperti, appassionati, docenti e studenti della scuola alberghiera del CFP Enaip di Tione.

Al convegno, patrocinato da Provincia Autonoma di Trento, Trentino Marketing, Comune di Riva del Garda, APT Garda Dolomiti, Riva del Garda Fierecongressi e Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto, sono intervenuti, tra gli altri: l’Assessore al Turismo della Provincia Autonoma di Trento Roberto Failoni, il Presidente del Consiglio Provinciale di Trento Claudio Soini, il Sindaco del Comune di Riva del Garda Cristina Santi, il Presidente della APT Garda Dolomiti Silvio Rigatti, il Presidente della società Riva del Garda Fierecongressi Roberto Pellegrini, il Governatore del distretto Rotary 2060 Anna Favero, il Presidente del Rotary Club Riva del Garda Andrea Dalponte, il Presidente del Consorzio Tutela Vini del Trentino Albino Zenatti, il Presidente del Consorzio Tutela Vino Custoza Roberta Bricolo.
L’Assessore al Turismo della Provincia Autonoma di Trento Roberto Failoni ha sottolineato come il Forum del Garda sia un’ulteriore opportunità per i tre territori del lago di dimostrare l’importanza di collaborare.

Il Forum, promosso dai tre Rotary Club del lago e quest’anno organizzato da quello di Riva del Garda, è stato quindi introdotto da Enzo Merz, esperto enogastronomico e Coordinatore scientifico di questa edizione, per poi entrare nel vivo con gli interventi di esperti del settore vinicolo e turistico.

Il via con il Professore Attilio Scienza dell’Università degli Studi di Milano che ha parlato del territorio gardesano come uno spazio ibrido caratterizzato da una viticoltura di frontiera, per il quale “è fondamentale differenziarci cavalcando lo spirito del tempo, lo ‘Zeitgeist’: in questo modo potremo comunicare la nostra identità, dando significato e valore alla parola ‘vocazione’.”

A seguire, gli interventi di Francesco Spagnolli, enologo e già direttore del Centro scolastico dell’Istituto agrario di San Michele/Fondazione Mach, con un focus sul Garda come uno dei maggiori produttori della fascia europea di vini bianchi fruttati ed aromatici, fra i quali vini base spumante e rosati, e di Giovanna Prandini, Presidente di Ascovilo (Associazione Consorzi Tutela Vini Lombardi) sull’identità produttiva e le caratteristiche identitarie della viticoltura e vini della sponda bresciana del lago.

Nicola Frasson, collaboratore del Gambero Rosso, si è poi soffermato sull’urgenza di un ritorno alla tradizione e alla coerenza con la vocazionalità dei terreni e del terrorio gardesano, mentre Alberto Gelmetti, Responsabile dell’Unità di Viticoltura del Centro di Trasferimento Tecnologico della Fondazione Mach, ha affrontato il tema della sostenibilità vitivinicola nel territorio gardesano, sottolineando come siano “l’agricoltura e la viticoltura a creare il paesaggio, elemento fondamentale nell’Alto Garda: è il territorio stesso che diventa marca e che funge così da garanzia di qualità.”

Il Presidente di Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. Silvio Rigatti ha invece illustrato i contenuti del Piano Strategico di Destinazione che prevede importanti iniziative, alleanze e sinergie per la promozione dell’enoturismo anche delle “aree interne” dell’Alto Garda.

Infine, ad Emilio Pedron, consulente nel settore vitivinicolo ed esperto di marketing territoriale, il compito delle conclusioni con le quali ha evidenziato l’importanza di comprendere l’evoluzione della domanda nei settori turistici ed enogastronomici, tenendo in considerazione anche il cambiamento generazionale: “Un tempo era il turista a scegliere il luogo mentre ora è il contrario. È necessario fare un salto di qualità affinché il ‘Garda del vino e del turismo’ venga riconosciuto in cima alle classifiche dei luoghi del ‘bel vivere’: noi siamo stati favoriti dalla natura che ha già fatto il suo dovere, ora tocca a noi.”

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