Il know how trentino fa rinascere il turismo nel Piceno post-sisma
Non solo soccorso e sostegno nella fase dell’emergenza. L’impegno del Trentino per andare in aiuto alle aree colpite dagli eventi sismici in centro Italia tra l’agosto-ottobre 2016 e il gennaio 2017, si è tradotto in un aiuto apparentemente meno tangibile ma di grande utilità per lo sviluppo duraturo di quei territori. I tecnici della TSM (Trentino School of Management) sono infatti stati chiamati a collaborare in un percorso di intervento finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne.
Obiettivo: analizzare i flussi turistici del territorio colpito dal sisma e coprogettare la futura strategia turistica territoriale. Attraverso il proprio know how, quindi, gli esperti trentini hanno “donato” all’area del Piceno, uno strumento per elaborare le proprie strategie di offerta turistica.
Destinatari, i quindici comuni dell’area interna del Piceno, nelle Marche. 14 di quei 15 centri sono nel “cratere” individuato dopo i terremoti di 18 mesi fa (tra i centri più colpiti, Arquata del Tronto ed Acquasanta Terme).
L’attività dei tecnici trentini, iniziato a dicembre 2017 si è ormai conclusa e i risultati del loro lavoro sono stati presentati durante un convegno – “L’approccio strategico per il settore turistico” – ospitato ad Ascoli Piceno presso la sede dell’Unione Montana Tronto e Valfluvione.
“Intervenendo in queste aree – ha spiegato l’assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa. Provincia autonoma di Trento, Carlo Daldoss, intervenuto al convegno – abbiamo messo in campo le nostre forze e competenze migliori per fornire una consulenza di alto livello su un tema specifico: individuare le opportunità di sviluppo turistico che in queste zone interne delle Marche sono ancora molto limitate. Volevamo raggiungere un obiettivo di solidarietà, tipica della nostra gente trentina. Ma lo abbiamo centrato, fornendo stavolta “beni immateriali” fondamentali per fare formazione e dotare questo territorio di strumenti per garantire il suo sviluppo futuro.
Questa donazione di “beni immateriali” fatta di competenze e conoscenze è stata resa possibile tramite gli esperti della Trentino School of Management, scuola voluta dalla Provincia Autonoma di Trento per operare nella formazione e nella ricerca applicata per il settore pubblico e privato e offrire percorsi per l’aggiornamento di manager, di imprenditori e del personale dipendente.
Per effettuare una mappatura accurata dei flussi di visita del territorio interno del Piceno, il gruppo di lavoro TSM ha adottato una metodologia di analisi messa a punto dall’Università di San Gallo, in Svizzera. “Un approccio molto pratico e partecipativo” ha ricordato Sabina Zullo, presidente di Trentino School of Management. “Ai workshop organizzati da TSM hanno preso parte oltre 40 operatori del turismo piceno. Ciascuno di loro è stato chiamato a rappresentare graficamente sulle cartine tutti i flussi turistici. Per ogni flusso i partecipanti hanno individuato luoghi geografici interessati, risorse e servizi territoriali richiesti dagli ospiti, attori attivi nella fornitura dei servizi stessi, ma anche punti di forza e di debolezza di ciascun flusso e la relativa fase di sviluppo”.