Sovraesposizione ai social, i rischi per i giovani
Riconoscere e affrontare gli effetti derivanti dall’accesso illimitato alla rete. In un’epoca in cui più della metà della popolazione mondiale è attiva su almeno un social network, i rischi connessi al loro sovra utilizzo sono ben noti, soprattutto tra i più giovani che manifestano sempre più spesso alti livelli di ansia e depressione. Se ne è parlato all’ITT Buonarroti di Trento nella conferenza “Social Media e Benessere Psicologico. Perché ci sentiamo isolati in un Mondo sempre connesso?” alla quale ha preso parte anche la vicepresidente della Provincia Francesca Gerosa.
Rhonda Christensen, professoressa di ricerca al Dipartimento di Tecnologie dell’Apprendimento all’Università del North Texas, ha effettuato una panoramica degli impatti psicologici ed emotivi derivanti dall’uso dei social media. I dati affermano che su una popolazione mondiale di 8 miliardi di individui, 5 miliardi sono utenti attivi su almeno un social media. Questo utilizzo sempre più diffuso dei social ha portato a una serie di effetti complessi sul benessere delle persone. Se i social offrono l’opportunità di connettersi, condividere esperienze e stabilire relazioni, è altrettanto vero che l’esposizione costante a contenuti filtrati, la pressione sociale e la dipendenza digitale possono contribuire a problemi come ansia, depressione e sensazione di isolamento. L’aumento esponenziale dell’utilizzo degli smartphone non facilita le cose, tanto che gli studi effettuati indicano che i ragazzi passano ben 102 minuti al giorno su TikTok (il social più utilizzato dopo YouTube), mentre ci sono adolescenti che arrivano a passare ben 9 ore sui social. Il 31% dei giovani tra i 18 e i 25 anni ha manifestato alti livelli di ansia, in particolare tra le ragazze. Non mancano, infine, gli episodi di depressione e ansia relativi all’utilizzo smodato di Instagram, col quale i giovani finiscono per soffrire la mancata approvazione veloce dei propri contenuti da parte di followers e amici. L’invito è stato quello di trattare la dipendenza da internet e dai social media alla stregua delle altre dipendenze e avviare un percorso al fine di rivalutare i rapporti con la tecnologia e quindi riconnettersi alla rete dando però sempre la precedenza ai contatti umani.