Turismo nell’Alto Garda: 4 milioni di presenze nel 2023

Claudio Chiarani01/02/20243min
GARDA PANORAMA TURISMO



 

Oltre quattro milioni di presenze nel Garda trentino. Il dato che ha chiuso la stagione 2023 è significativo: 4.078.884 presenze per la frantumazione di un record che, dopo la pandemia, era in verità molto atteso. Certo, Garda Dolomiti ha ampliato il “suo” territorio di accoglienza turistica, spaziando dal Garda trentino alla valle di Ledro, toccando poi la valle dei Laghi, Comano e dal 1° gennaio 2024 anche Ronzo Chienis in valle di Gresta. Un dato che sia il presidente dell’APT d’ambito Silvio Rigatti sia il direttore Oskar Schwazer hanno accolto con soddisfazione. Arrivi e presenze “ufficiali” va specificato, certificati dal versamento della tassa di soggiorno dunque, dunque strutture turistiche private escluse se non gestite con regolare partita IVA. O quei turisti che arrivano per conto proprio, alloggiano in camper e ripartono senza lasciare un significativo “segno” della loro presenza. Destagionalizzare è la “parola d’ordine”, dunque arrivare a coprire turisticamente se non dodici mesi su dodici almeno undici, lasciando un mese di vacanza a chi opera in campo turistico e di ferie ne ha altrettanto bisogno. Ma con un + 12% di arrivi sul territorio di competenza Garda Dolomiti “cavalca” verso un pieno successo frutto delle strategie adottate. Riva del Garda segna un + 5,2% sul fronte degli arrivi (rispetto al 2022) e del + 4,7% su quello delle presenze. Chi manca? Gli italiani, sempre loro, salgono solo gli stranieri che portano il ricettivo alberghiero ad un + 4,2% per gli arrivi e a un + 4,8% per le presenze. Crescono, insomma, le notti negli hotel mentre i soggiorni nel comparto extralberghiero crescono sì, ma riducono il tempo di permanenza al contrario di ciò che ci si attendeva, un soggiorno più lungo. “Ma – ha dichiarato Rigatti – attendiamo i dati definitivi per esprimerci su tutta la linea.” Rigatti ha detto che il focus va verso un sistema turistico “compatto”, dove tutti gli “attori” del territorio lavorino per il fine comune, una direzione nella quale l’APT è impegnata da tempo grazie anche ai suoi “partner premium”, laddove gli operatori del ricettivo, del commercio e della ristorazione siano impegnati, come detto, verso il rialzo della qualità dell’ospitalità.

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