Fasi finali di restauro per l’organo della Collegiata di Arco

Claudio Chiarani13/01/20244min
_DSC2812 RESTAURO ORGANO CANTORIA COLLEGIATA ARCO DON FRANCESCO SCARIN (10)
_DSC2812 RESTAURO ORGANO CANTORIA COLLEGIATA ARCO DON FRANCESCO SCARIN (9)
_DSC2812 RESTAURO ORGANO CANTORIA COLLEGIATA ARCO DON FRANCESCO SCARIN (8)
_DSC2812 RESTAURO ORGANO CANTORIA COLLEGIATA ARCO DON FRANCESCO SCARIN (7)
_DSC2812 RESTAURO ORGANO CANTORIA COLLEGIATA ARCO DON FRANCESCO SCARIN (6)
_DSC2812 RESTAURO ORGANO CANTORIA COLLEGIATA ARCO DON FRANCESCO SCARIN (3)
_DSC2812 RESTAURO ORGANO CANTORIA COLLEGIATA ARCO DON FRANCESCO SCARIN (2)
_DSC2812 RESTAURO ORGANO CANTORIA COLLEGIATA ARCO DON FRANCESCO SCARIN (1)

 

L’organo della chiesa Collegiata di Arco tornerà al suo posto non prima di giugno 2024. È questa la previsione che il parroco, don Francesco Scarin, ci ha confidato in merito al restauro dello strumento costruito dalla ditta austriaca Gebrüder Mayer di Feldkirch. Polveri, ossidazioni e altri fattori di degrado minacciavano il futuro del capolavoro di arte e meccanica e quindi si è dato il via al progetto, iniziato nel 2017 dal precedente parroco don Walter Sommavilla, che ora vede la sua conclusione.
Per salvare l’opera è stato elaborato uno studio che ha visto il riutilizzo di tutte le canne del vecchio organo integrate e redistribuite su tre manuali con pedaliera, trasmissione meccanica e 43 registri. Ci ha pensato l’esperto organaro Andrea Zeni di Tesero che è intervenuto sul ripristino e ampliamento, ma per il riposizionamento sulla cantoria sono necessari lavori di consolidamento al fine di garantire la staticità della balconata in legno. Di questo lavoro e del restauro del parapetto se ne sta occupando da alcuni giorni il Consorzio Ars di Trento. L’ingresso principale da piazza III Novembre è stato chiuso ma si può accedere dalle porte laterali nelle piazze Canoniche e Marchetti, dove è stato installato anche uno scivolo.
E così, dal primo preventivo per il restauro che era di circa 480 mila Euro, la cifra finale lieviterà ancora e non di poco, per una spesa coperta dalla Provincia di Trento, la Curia, la Parrocchia di Arco e il Comune. Va ricordato che la comunità è intervenuta in modo molto generoso con la donazione di materiale usato che è stato posto in vendita nei mercatini in occasione di eventi come quello di Natale di Arco. Libri, giochi, dischi, cd, utensili o altro che hanno permesso di raccogliere quasi 40 mila Euro. “Voglio sottolineare la generosità dei volontari – ha detto il Parroco – che hanno donato le loro cose e messo a disposizione il loro tempo per la preparazione e la vendita in Sala Segantini”.
Per fine marzo i lavori di consolidamento e restauro della cantoria dovrebbero terminare, poi si procederà con l’installazione dell’organo che tornerà, dopo pochi mesi, a far sentire la sua voce in occasione di cerimonie e concerti.

 


 

L’organo venne costruito nel 1893 e fu edificato nella cassa di quello precedente costruito dalla ditta Bonatti di Desenzano nel 1732. Uno strumento che è emblema e testimone “sonoro” della città, oltre ad avere incisioni lignee di pregio. Il parapetto della cosiddetta “cantoria” è sorretto da sei colonne in ammonitico rosso e capitelli corinzi in stucco ed ha una decorazione con quattro bassorilievi raffiguranti il peccato originale, la cacciata da paradiso terrestre, il sacrificio di Isacco e Giacobbe venduto dai fratelli. Inoltre sono raffigurati sette musicanti, il direttore vestito da Sacerdote e da una figura priva di strumenti. L’imponente cassa dell’organo, invece, è a tre fornici con mensoloni e capitelli dorati.

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche