Fondazione Comunità di Arco, progetti per il 2030

Claudio Chiarani08/01/20243min
20200321IMG_8082 arco CASA DI RIPOSO FONDAZIONE COMUNITA' DI ARCO A.P.S.P.



 

Meno figli, più anziani. E gli anziani, si sa sono un “problema.” Inutile girarci attorno, la realtà è che quando le persone non sono più autosufficienti e le condizioni degli stessi richiedono assistenza continua, con la vita che deve andare avanti, il lavoro, i figli e le capacità economiche che spesso “latitano” per molti, il collocare un proprio caro in una Rsa è l’unica soluzione. Cruda realtà, fidatevi. Cruda quanto volete ma realtà. Su questo tema ha ragionato Paolo Mattei di Fondazione Comunità di Arco in sede di Consiglio d’Amministrazione della stessa nei giorni scorsi. Il ragionamento sul Piano programmatico 2024-2026 ha portato a un “Progetto 2030” il quale ipotizza due possibili indirizzi per Fondazione: ristrutturare completamente l’attuale compendio o farne uno nuovo. Dove in questo caso? Si ipotizza in zona Bruttagosto dove Fondazione ha un terreno di proprietà. Due soluzioni diverse tra loro, logicamente, entrambe fattibili ma assolutamente diverse tra di loro, non comparabili. Perché? perché s’invecchia sempre di più dicevamo, e in quest’ottica realizzare una Rsa più grande sarebbe la soluzione migliore. Riqualificare l’attuale offre il vantaggio di una logistica centrale, ocn accesso alla città breve, certo, con i giardini nelle immediate vicinanze ma con i lavori di riqualificazione che in un luogo come l’attuale creerebbero certamente dei disagi collegati alla stessa esecuzione, in primis per gli ospiti. Dunque? Se obbligati, però i lavori dovrebbero essere fatti, e il costo stimato nel 2021 ammontava a circa 25 milioni di euro. Svantaggi della seconda opzione, Bruttagosto: luogo distante dalla città ma facilmente gestibile e, cosa principale, nessun disagio, ne per gli ospiti ne per i residenti. Insomma, la seconda opzione sarebbe certamente la migliore. La casa colonica di proprietà di Fondazione vedrebbe sorgere una nuova Rsa moderna, funzionale, con più servizi alla persona, spazi dedicati e un ampio spazio verde fruibile. E, se così dovesse essere, come trovare i denari necessari? Con un “Project Financing” o un contratto di leasing, questo da vedersi per scegliere la migliore proposta. Fondazione ha già contatti con un’azienda di costruzioni tedesca specializzata nel costruire “a moduli” per strutture sanitarie. Ma, per ora, siamo nel campo del ragionamento che dovrà trovare, come detto, la soluzione migliore per tutti. Ospiti e dipendenti in primis, ovviamente.

Claudio Chiarani

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