MUSE di Trento, i primi 10 anni di un museo proiettato nel futuro

Redazione01/01/20243min
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Controcorrente, sempre diverso e multiforme. Questo è stato il MUSE di Trento nei suoi primi dieci anni. Questi sono stati gli elementi che hanno dato forza al suo affermarsi nel panorama italiano. Ancorato alla propria storia, il MUSE non merita per questo l’aggettivo comunemente attributo a un luogo di conservazione, cioè “tradizionale”. È invece l’esatto opposto, ossia un museo dinamico, multiforme e innovativo che si conferma tra gli esempi di museo più all’avanguardia nel panorama italiano. Agente di continua ricerca – non solo scientifica – è un museo pubblico in continua evoluzione.
Da brand territoriale e volano di sviluppo locale, a punto di riferimento per il mondo educativo, da centro di ricerca internazionale a generatore di welfare culturale e sociale: solo nel 2023 il MUSE ha accolto 440.500 visitatori, il 54% proveniente da fuori provincia, tra i quali 52.024 studenti in visita autonoma. Tra le scolaresche, moltissime optano per visite guidate, laboratori o attività a tema (nel 2023 si contano circa 90 mila alunni). Di queste, il 75% provengono da Trentino, Veneto e Lombardia, suddivise in uguale proporzione.
Un anno costellato anche da diversi premi e successi. Il più recente giunto lo scorso 12 dicembre, alla presenza della referente nazionale Valentina Zerini, l’UNICEF ha riconfermato al MUSE il marchio di “Museo amico delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”, un riconoscimento che il MUSE aveva ricevuto primo tra tutti nel 2019.
Apprezzate anche le mostre “Città a misura d’ape” e i progetti di Citizen science legati agli impollinatori, e “Wild City. Storie di natura urbana”.
Il 2023 si chiude con l’apertura di due grandi mostre che proseguiranno fino a giugno 2024 e che segnano il carattere di un museo che spazia dalla scienza “dura” all’eclettismo di una contaminazione tra antropologia, scienze cognitive e archeologia:
“Quanto. La rivoluzione in un salto” dedicata alla fisica quantistica e illustra in modo immersivo il salto di paradigma rivoluzionario che si è verificato;
“Sciamani. Comunicare con l’invisibile”, progetto interdisciplinare sullo sciamanismo che vede per la prima volta insieme i tre musei trentini MUSE, Mart, METS.
Recentemente riorganizzato in 3 ambiti di azione legati a temi di “attualità” scientifico-ambientale, che adottano quindi un approccio trasversale e interdisciplinare, il settore ricerca e collezioni del MUSE può contare su ricercatrici e ricercatori che si cimentano in studi su Ambiente e paesaggio, Biologia della conservazione, Clima ed ecologia.

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